Leader, "l'11 Febbraio, esempio dell'Unità nazionale e la sconfitta dei nemici dell'Iran"
(last modified Wed, 08 Feb 2023 11:54:24 GMT )
Feb 08, 2023 12:54 Europe/Rome
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TEHRAN - Il sommo ayatollah Khamenei ha definito l'evento del 22 Bahman (calendario iraniano, l'11 Febbraio, giorno in cui si celebra l'anniversario della Rivoluzione islamica ...

in Iran del 1979 contro la monarchia Pahlavi) una manifestazione di unità nazionale e ha detto che Bahman 22 quest'anno è una manifestazione della presenza, della dignità, della fiducia reciproca delle persone e dell'unità nazionale. Lo ha detto la Guida suprema in un incontro con un gruppo di comandanti e personale dell'Aeronautica e della Difesa Aerea dell'Esercito dell'Iran. 

"L'evento del 22 Bahman (le celebrazioni per l'anniversario della Rivoluzione islamica) va mantenuto in vita per quello che è il nostro futuro. Una rivoluzione vivente è una rivoluzione che tiene in vita le sue tradizioni e suoi ideali e che in ogni periodo, conoscendo i fabbisogni ed i pericoli, possa esaudire i primi e neutralizzare i secondi". 

Per il Leader supremo, "il fallimento delle grandi rivoluzioni del mondo, come quella francese oppure quella sovietica - ed in seguito il ritorno al potere delle dittature -, e' perché i vertici si allontanarono dalle radici e trascurarono i pericoli. La sconfitta arrivo' quando le élite cominciarono a dividersi da lotte di potere interne e questioni personali. Pero' la Rivoluzione islamica in Iran e' riuscita a proteggersi da questi pericoli". 

"L'obiettivo dei nemici era chiaro, mettere in ginocchio la rivoluzione dell'Iran, perché la Repubblica islamica ha tolto dalle loro mani l'Asia Occidentale, una regione assai importante  ed strategica sia dal punto di vista politico che economico. Inoltre, la Rivoluzione islamica dell'Iran con la resistenza ai poteri egemonici, ha trasmesso al mondo il messaggio dell'indipendenza, di aver il coraggio di dire No alla resa, di non cedere ai ricatti. La filosofia della Repubblica islamica non e' solo una questione politica, bensì un credo religioso", ha proseguito l'ayatollah sayyed Ali Khamenei.

"Ci sono altri paesi che sognano l'indipendenza dagli Stati Uniti, ma questa aspirazione politica, col passare del tempo verrebbe sostituita dal commercio, dal dialogo, dal sedersi al tavolo delle trattative nel corse delle quali a volte i personaggi chiave, vengono pagati sottobanco, di questi venduti ce ne sono esempi ovunque". 

L'ayatollah Khamenei ha poi speso parole di elogio per l'esercito iraniano che "oggi e' il simbolo di indipendenza e forza". "Una forza fidata ed amata dal popolo e dal governo dell'Iran". "Oggi l'esercito della Repubblica islamica è con il popolo, al fianco del popolo e tra il popolo, e se in passato (ai tempi della monarchia) non fu autorizzato ne ebbe il diritto di toccare i pezzi di ricambio di un aereo acquistato dagli americani, oggi, nonostante l'embargo, l'esercito iraniano è in grado di costruire non solo di quei pezzi, che l'intero aeroplano. Il nostro esercito e' l'autore delle opere straordinarie, grandiose e onorevoli per il Paese".

 

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