Araghchi: l'ONU attribuisca a Israele e USA la responsabilità dell'aggressione contro l'Iran
(last modified Mon, 30 Jun 2025 05:23:40 GMT )
Giu 30, 2025 07:23 Europe/Rome
  • Il ministro degli Esteri iraniano «Seyyed Abbas Araghchi»
    Il ministro degli Esteri iraniano «Seyyed Abbas Araghchi»

Pars Today - In una lettera al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri iraniano ha ufficialmente chiesto al Consiglio di riconoscere il regime israeliano e gli Stati Uniti come iniziatori dell’atto di aggressione e di riconoscere la loro conseguente responsabilità, incluso il pagamento di indennizzi e riparazioni.

Il gruppo Pars Today ha citato la Direzione Generale per l'Informazione e gli Affari del Portavoce del Ministero degli Affari Esteri, secondo cui il ministro degli Esteri iraniano «Seyyed Abbas Araghchi» ha scritto in una lettera al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: Sulla base della lettera del 13 giugno 2025 (S/2025/379) relativa all'aggressione del regime israeliano contro la Repubblica Islamica dell'Iran tra il 13 e il 24 giugno 2025, e di altra corrispondenza correlata, egli ricorda la necessità di adempiere alla responsabilità primaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

La lettera aggiunge: Dall'inizio dell'aggressione del regime israeliano contro la Repubblica Islamica dell'Iran, il 13 giugno 2025, che costituisce una grave violazione dell'articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite, diverse aree residenziali, civili e infrastrutture civili sono state deliberatamente prese di mira, in palese violazione del diritto internazionale. Mentre si valuta l'entità dei danni, diversi ospedali e centri di soccorso sono stati presi di mira, in grave violazione del diritto internazionale umanitario, e alcuni impianti energetici sono stati attaccati con l'obiettivo di sconvolgere la vita quotidiana dei civili.

La lettera afferma: Anche gli impianti nucleari sotto la supervisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica nelle città di Qom, Arak, Natanz e Isfahan sono stati presi di mira dai regimi israeliano e statunitense, in palese violazione della Carta delle Nazioni Unite, del Trattato di non proliferazione nucleare, dei documenti dell'AIEA e delle sue risoluzioni.

Il ministro degli Esteri iraniano ha affermato nella sua lettera: In seguito a questa aggressione, un numero significativo di stati membri delle Nazioni Unite e di organizzazioni regionali e internazionali hanno condannato con la massima fermezza questa aggressione e questi attacchi, considerandoli una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite; tra questi: il Movimento dei Paesi Non Allineati, con una dichiarazione del 13 giugno 2025, l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, con una dichiarazione del 17 giugno 2025, il gruppo BRICS, con una dichiarazione del 25 giugno 2025, il Gruppo degli Amici in Difesa della Carta delle Nazioni Unite, con dichiarazioni del 14 e 24 giugno 2025, la Lega Araba, con una dichiarazione del 21 giugno 2025, e il Consiglio di Cooperazione del Golfo Persico, con una dichiarazione del 17 giugno 2025. Inoltre, anche l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica ha condannato fermamente queste aggressioni con una risoluzione del 22 giugno 2025.

La lettera aggiunge: Date le circostanze attuali, al fine di adempiere alle disposizioni della Carta delle Nazioni Unite, e considerando che il Consiglio di Sicurezza, ai sensi dell'articolo 39 della Carta, è tenuto a constatare l'esistenza di un atto di aggressione da parte del regime israeliano contro la sovranità e l'integrità territoriale della Repubblica Islamica dell'Iran, con la presente chiediamo ufficialmente che il Consiglio di sicurezza riconosca il regime israeliano e gli Stati Uniti come iniziatori dell'atto di aggressione e ne riconosca la conseguente responsabilità, incluso il pagamento di un indennizzo e di una riparazione per i danni.

La lettera afferma che il suddetto atto di aggressione è un attacco sfacciato ai pilastri fondamentali del diritto internazionale e che ignorarlo, insieme alle conseguenze legali che ne derivano, mina gravemente la credibilità del sistema delle Nazioni Unite, rappresenta una minaccia reale allo stato di diritto nell'arena internazionale e crea le condizioni per l'illegalità nel futuro delle relazioni internazionali nella nostra regione e nella comunità internazionale.