Papa, ipocrita dirsi cristiani e cacciare i rifugiati
(last modified Fri, 14 Oct 2016 09:52:17 GMT )
Ott 14, 2016 11:52 Europe/Rome
  • Papa, ipocrita dirsi cristiani e cacciare i rifugiati

CdV (Pars Today Italian) - "E' ipocrisia cacciare via un rifugiato. Se mi dico cristiano e caccio un rifugiato io sono ipocrita". Papa Francesco torna a sferzare l'Occidente: sono ipocriti "tutti quelli che vogliono difendere il cristianesimo e sono contro i rifugiati e le altre religioni.

Il peccato che Gesù condanna di più è l'ipocrisia - dice in occasione della 103esima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che sarà celebrata domenica 15 gennaio -  non si può essere cristiano senza vivere come cristiano, senza praticare le beatitudini quello che Gesù ci insegna il Vangelo". Parole rivolte da Francesco ai giovani protestanti e cattolici della Sassonia, riuniti in Aula Nervi. Ragazze e ragazzi che il Pontefice ha messo in guardia contro l'ipocrisia e il proselitismo, ovvero "il veleno più forte contro il cammino ecumenico". "Tu - ha detto il Papa rispondendo a un ragazzo - devi dare testimonianza della tua vita cristiana. La testimonianza inquieta il cuore di quelli che ti vedono. Da questa inquietudine nasce la domanda: 'ma perché quest'uomo e questa donna vivono così?'". 

Nel messaggio per la Giornata, che ha per tema "Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce", Bergoglio attacca "la corsa sfrenata verso guadagni rapidi e facili" che "comporta anche lo sviluppo di aberranti piaghe come il traffico di bambini, lo sfruttamento e l'abuso di minori". Bergoglio cita in proposito le parole più dure del Vangelo: "Chi scandalizzera? uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare". "Come non pensare - si domanda il Papa - a questo severo monito considerando lo sfruttamento esercitato da gente senza scrupoli a danno di tante bambine e tanti bambini avviati alla prostituzione o presi nel giro della pornografia, resi schiavi del lavoro minorile o arruolati come soldati, coinvolti in traffici di droga e altre forme di delinquenza, forzati alla fuga da conflitti e persecuzioni, col rischio di ritrovarsi soli e abbandonati?". In tal modo, rileva con angoscia Bergoglio, i minori migranti finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell'abuso dei minori è dura da spezzare".

Nel suo documento, inoltre, Francesco sottolinea che "la condizione dei migranti minorenni è ancora più grave quando si trovano in stato di irregolarità o quando vengono assoldati dalla criminalità organizzata". In questi casi, scrive ancora il Papa, "essi sono spesso destinati a centri di detenzione. Non è raro, infatti, che vengano arrestati e, poiché non hanno denaro per pagare la cauzione o il viaggio di ritorno, possono rimanere per lunghi periodi reclusi, esposti ad abusi e violenze di vario genere". Secondo Francesco, "il diritto degli Stati a gestire i flussi migratori e a salvaguardare il bene comune nazionale deve coniugarsi con il dovere di risolvere e di regolarizzare la posizione dei migranti minorenni, nel pieno rispetto della loro dignità e cercando di andare incontro alle loro esigenze, quando sono soli, ma anche a quelle dei loro genitori, per il bene dell'intero nucleo familiare". "Resta poi fondamentale - conclude il documento pubblicato oggi - l'adozione di adeguate procedure nazionali e di piani di cooperazione concordati tra i Paesi d'origine e quelli d'accoglienza, in vista dell'eliminazione delle cause dell'emigrazione forzata dei minori".

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