Società basilese sospettata di commercio illegale di armi
(Pars Today Italian) – Una società basilese oggi scomparsa è sospettata di aver commerciato illegalmente nel 2004 materiale da guerra, in particolare di aver venduto all'Iraq 5 milioni di cartucce fabbricate in Serbia.
La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha sporto denuncia. L'informazione, pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung, è stata confermata all'ats da un portavoce della SECO, stando al quale la denuncia è stata depositata presso il Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Nel 2004 la Tradewell AG - che da sette anni non figura più nel registro svizzero di commercio - avrebbe negoziato in collaborazione con un'azienda americana la vendita di materiale da guerra serbo all'Iraq. Queste informazioni sono contenute nel rapporto "Weapons of the Islamic State" (Armi dello Stato islamico, ndr), pubblicato in dicembre dall'organizzazione non governativa Conflict Armament Research (CAR). Concretamente si tratta di cinque milioni di munizioni destinate alle forze di sicurezza irachene. Il materiale, stando ai documenti doganali ufficiali, è stato fabbricato in Serbia. La Tradewell e la società americana avrebbero ricevuto un'autorizzazione di vendita e di consegna dal commando di transizione di stanza all'epoca in Iraq. La transazione sarebbe stata poi concretizzata tramite una società britannica, che ha ricevuto luce verde per consegnare materiale a Baghdad, stando al rapporto del CAR. I dettagli della consegna delle munizioni in questione non sono molto chiari e non lo è neppure, finora, l'esatto ruolo ricoperto dalla Tradewell. In Svizzera per "commercio di materiale bellico" o per "mediazione di materiale bellico" è necessaria un'autorizzazione rilasciata dalla SECO. Stando al portavoce, la società non sarebbe stata in possesso di un documento di questo tipo e neppure di un'autorizzazione specifica per questo caso in particolare. Per questo motivo la SECO ha deciso di sporgere denuncia presso l'MPC.