Renzi si dimette. E ora che cosa succede?
(last modified Mon, 05 Dec 2016 16:42:39 GMT )
Dic 05, 2016 17:42 Europe/Rome
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ROMA (Pars Today Italian) – No 59,1 - Sì 40,9%. Oltre sei milioni di voti (19.419.507 per il No; 13.432.208 al Sì), dividono i vincitori dai vinti. Il risultato del referendum costituzionale è definitivo (63.169 sezioni su 63.169) quanto inequivocabile.

Matteo Renzi ne ha preso atto poco dopo mezzanotte, dimettendosi. Ora la parola e le scelte passano per il Quirinale, dove questa mattina il premier si è recato per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sarà infatti il capo dello Stato a sbrogliare la matassa e trovare un filo conduttore per uscire dal labirinto della crisi di governo. Referendum, affluenza definitiva al 68,48% Diverse le ipotesi sul tappeto: da un reincarico al presidente uscente, all'esecutivo tecnico-istituzionale. La prima opzione sembra allo stato la meno percorribile, perché va a sbattere con le parole dette questa notte da Renzi: "Il No ha vinto in modo straordinariamente netto. Ora tocca al No fare le proposte, serie e credibili, a partire dalla legge elettorale". Mattarella: "Democrazia solida, istituzioni rispettino impegni". Se invece Mattarella decidesse di privilegiare la continuità tra passato e presente, potrebbe essere un ministro del governo uscente a ricevere l'incarico per tentare di formare un nuovo esecutivo. I nomi che circolano nel toto-premier, sono quelli dei ministri dell'Economia Piercarlo Padoan o del collega alle Infrastrutture Graziano Delrio. Ma con quale maggioranza? Quella incardinata sull'asse Pd-Ap o il tentativo proverà anche a allargare l'asse della base politica che dovrebbe sostenere il governo? Se questa sarà la strada alternativa, il compito potrebbe invece essere affidato a una figura istituzionale, come quella del presidente del Senato Pietro Grasso. Nulla di più che ipotesi, per adesso, in un percorso che intanto prevede una serie di atti formali.

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