Migranti, IOM avverte sul rischio 'catastrofe umanitaria' in Bosnia-Erzegovina
Diverse agenzie umanitarie internazionali hanno espresso preoccupazione per i 3.000 rifugiati della regione bosniaca nord-occidentale.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) ha denunciato il rischio di una “catastrofe umanitaria” nel Nord-Ovest della Bosnia-Erzegovina, dove circa tre mila migranti sono rimasti senza riparo e vagano alla ricerca di un rifugio a temperature abbondantemente sotto lo zero. L’avvertimento è stato lanciato dal capo missione dell’IOM nel Paese balcanico, Peter van der Auverart, il quale ha specificato che circa un migliaio di questi migranti sono profughi rimasti sfollati dopo l’incendio del campo di Lipa, nei pressi della città di Bihac, avvenuto il 23 dicembre. Gli altri duemila migranti sono invece profughi, arrivati nel Paese tramite la cosiddetta rotta balcanica.
“Siamo di fronte a una catastrofe umanitaria”, ha dichiarato van der Auverart, lunedì 28 dicembre, sottolineando che l’IOM ha in programma di allestire un nuovo campo profughi nell’area.
Tra i profughi di Lipa ci sarebbero già casi di congelamento e ipotermia, a detta dell’IOM.
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