Rottura col Ppe, i socialisti puntano al Sassoli bis
STRASBURGO (Pars Today Italian) –– “Non ci sono le condizioni per votare un candidato del Ppe” alla presidenza del Parlamento Europeo per la scadenza di metà mandato.
Una fonte dei Socialisti e Democratici ci anticipa così l’esito della riunione del gruppo con il presidente attuale del Parlamento europeo David Sassoli, in programma oggi a Strasburgo dove l’Eurocamera è riunita in plenaria. Alla vigilia delle votazioni nel gruppo del Ppe per la scelta del candidato alla presidenza - domani dovrebbe essere nominata la maltese Roberta Metsola - i socialisti ufficializzano ciò che era nell’aria da mesi: all’appuntamento con l’elezione del presidente a gennaio, proprio negli stessi giorni in cui il Parlamento italiano sceglierà il successore di Sergio Mattarella al Quirinale, avranno un loro candidato. Chi? Sassoli. Reduce da due mesi di malattia per polmonite, il presidente, con il sostegno del suo gruppo, è determinato a correre per il secondo mandato per la parte restante della legislatura europea. Dunque, ufficialmente a partire da oggi, il patto del 2019 tra socialisti e popolari, secondo cui a Sassoli sarebbe subentrato il presidente del Ppe Manfred Weber, non esiste più. Non solo perchè Weber si è ritirato dalla corsa già a settembre. Ma anche per una serie di altre ragioni. Secondo i socialisti, “è stato il Ppe a stracciare quel patto quando ha sostenuto la nomina del conservatore irlandese Paschal Donohoe alla presidenza dell’Eurogruppo, incarico che invece doveva andare alla ministra socialista spagnola Nadia Calvino”. La nomina di Donohoe a capo dei ministri finanziari dell’Ue nel 2020 ha cambiato l’equilibrio politico nelle istituzioni europee estromettendo i socialisti dai vertici: la presidente della Commissione Europea Ursula von Leyen è del Ppe, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è liberale, in quota al gruppo politico macroniano ‘Renew Europe’. È per questo che “la presidenza del Parlamento Europeo deve restare socialista”, insistono le stesse fonti parlamentari. Tanto più che, dopo le elezioni tedesche, sono cambiati anche gli equilibri europei in generale, il Ppe non governa nei maggiori paesi dell’Ue: Germania, Francia, Spagna, mentre in Italia governa con il Pd.
Angela Mauro
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