Hillary Clinton sarà un presidente di guerra?
(last modified Sun, 31 Jul 2016 17:07:34 GMT )
Lug 31, 2016 19:07 Europe/Rome
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LONDRA (Pars Today Italian) - Hillary Clinton non vede l'ora di diventare il "presidente di guerra" degli Stati Uniti: le prove di questa affermazione si possono trovare nella sua vasta esperienza politica, scrive “Foreign Policy”.

"In base ad ogni valutazione ragionevole la Clinton può essere definita un "falco", se serve una catalogazione. Anche se si è opposta all'uso della forza nei casi in cui lo riteneva una cattiva idea, ha costantemente approvato l'inizio di nuove guerre e l'espansione di altri conflitti," — osserva il giornale. Secondo il punto di vista dell'autore dell'articolo, nel corso della sua carriera politica ci sono state diverse situazioni ben note in cui doveva decidere se autorizzare la Casa Bianca all'impiego della forza militare. Nel 2002 in qualità di senatore dello Stato di New York, la Clinton ha votato a favore dell'invasione americana dell'Iraq. Secondo lei, occorreva dimostrare che "il presidente George W. Bush ha una posizione autorevole nell'amministrazione del Paese o in guerra", e per dimostrare a Saddam Hussein che tutto lo Stato americano è unito. Successivamente ha rinnegato la sua posizione. Inizialmente prendeva le distanze affermando di credere che la campagna irachena si limitasse all'invio di consiglieri militari. Ha poi affermato di aver agito sulla base dei fatti e delle convinzioni del momento e che aver avuto "fiducia in Bush è stato un errore". Nel 2009 la Clinton ha sostenuto il rafforzamento di 3/4 delle forze armate degli Stati Uniti in Afghanistan. Nel 2011 la Clinton ha sostenuto con veemenza il cambio del regime di Gheddafi in Libia. L'amministrazione Obama aveva appoggiato in pieno l'operazione libica, cercando allo stesso tempo di tenere nascoste le sue vere intenzioni: inizialmente Washington dichiarava che l'intervento in Libia aveva lo scopo di proteggere i civili, non di rovesciare Gheddafi. Ci sono inoltre indiscrezioni che nel 2012 lei insieme al direttore della CIA David Petraeus avrebbe suggerito alla Casa Bianca di organizzare un programma segreto per sostenere i ribelli siriani nella lotta contro Bashar Assad. "Oltre alle invasioni militari dirette, la Clinton come segretario di Stato ha generalmente sostenuto le dimostrazioni di forza", — scrive il "Foreign Policy". Nel 2010 aveva sostenuto personalmente una manovra aggressiva di una portaerei americana nel Mar Giallo, anche se Obama non ha dato il suo placet a questa iniziativa. Così se Hillary Clinton sarà eletta presidente degli Stati Uniti, che già da 15 anni si trovano in stato di guerra, il Paese sarà guidato da un leader che ha sostenuto tutte le recenti campagne militari, riassume l'autore dell'articolo.

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