May 04, 2023 04:30 Europe/Rome
  • Il declino del dollaro - 1

WASHINGTON (Pars Today Italian) - Il privilegio del dollaro come valuta di scambio a livello internazionale è destinato ad un lento ma inesorabile declino.

Prima di divenire presidente della Repubblica Francese, Valéry Giscard d’Estaing occupò a lungo l’incarico di ministro delle Finanze, attraversando quattro governi diversi nei periodi 1962-1966 e 1969-1974. Fu allora che coniò l’espressione “esorbitante privilegio”, riferendosi al ruolo del dollaro come valuta di scambio internazionale, elemento che secondo la sua visione aveva rappresentato il principale fondamento del dominio economico degli Stati Uniti su scala planetaria.

In effetti, il fatto che gli Stati Uniti siano riusciti ad imporre la propria valuta nazionale come elemento di scambio tra quasi tutti i Paesi, ha conferito a Washington un potere senza precedenti nella storia economica mondiale. Per decenni, gli USA hanno avuto nelle proprie mani il controllo del commercio internazionale, e non solo di quello degli stessi Stati Uniti con gli altri Paesi, ma persino degli scambi che avvenivano tra Stati terzi. Tutto questo, per intenderci, ha permesso anche a Washington di imporre in maniera efficace sanzioni ai Paesi che non si allineavano ai voleri dell’imperialismo nordamericano.

Se i difensori dello status quo sottolineano come, ancora oggi, il dollaro statunitense venga utilizzato per l’83,71% degli scambi mondiali, è anche vero che fino a pochi anni fa questa stessa cifra era ben superiore al 90%, dimostrando come sia in corso una lenta ma inesorabile erosione dell’esorbitante privilegio sottolineato da Giscard d’Estaing. Tale declino sta avvenendo perché sempre più Paesi hanno deciso consapevolmente di affrancarsi dal dominio statunitense, scegliendo di utilizzare valute come yuan e rubli per i propri scambi.

“Per molto tempo, spinta dall’approccio “America First”, la Fed ha utilizzato lo status del dollaro USA come valuta chiave internazionale per alleviare i problemi economici negli Stati Uniti a scapito degli interessi di altri Paesi, il che ha seriamente influenzato la stabilità finanziaria ed economica del mondo”, ha analizzato l’economista cinese Lian Ping sulle pagine del Global Times. “Ciò che è ancora più preoccupante è che gli Stati Uniti hanno intensificato gli sforzi per trasformare l’egemonia del dollaro in un’arma geopolitica, ricorrendo spesso a sanzioni e altre misure sconsiderate. In questo contesto, molti Paesi hanno iniziato a esplorare la dedollarizzazione e cercano di sbarazzarsi dell’egemonia del dollaro”. Al momento, sono 85 i Paesi che hanno accordi bilaterali o multilaterali che prevedono la sostituzione del dollaro con valute alternative per gli scambi internazionali.

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