L’Italia paghera' risarcimenti per guerra coloniale in Etiopia? / I massacri non vanno dimenticati
(last modified Fri, 17 May 2024 09:14:20 GMT )
May 17, 2024 11:14 Europe/Rome
  • L’Italia paghera' risarcimenti per guerra coloniale in Etiopia? / I massacri non vanno dimenticati

Pars Today - Durante la guerra coloniale italiana in Etiopia, un rappresentante americano telegrafò a Washington per denunciare che "le forze italiane spararono senza pietà alla gente bruciando le case" nel paese africano.

Il 19 febbraio 1937, le forze italiane effettuarono un massacro di tre giorni ad Addis Abeba, che provocò la morte di circa 20.000 etiopi.

In quell giorno due giovani studenti eritrei lanciarono otto bombe a mano contro Rodolfo Graziani, all’epoca viceré d’Etiopia, durante l’occupazione italiana del territorio iniziata due anni prima, ed altre autorità italiane, radunate per una cerimonia ufficiale. L’attentato provocò sette morti e una cinquantina di feriti, tra cui lo stesso Graziani. La rappresaglia che ne seguì, venne guidata dal federale fascista della capitale, Guido Cortese, che sguinzagliò per la capitale dell’Etiopia centinaia di squadre d’azione, che si dedicarono ad una forsennata e sanguinaria – come venne battezzata all’epoca – “caccia al moro”.

L’azione durò per tre giorni (iniziò il pomeriggio di quella stessa giornata e proseguì senza sosta fino al 21), durante i quali furono assassinati moltissimi etiopi. Le stime delle vittime variano notevolmente, riflettendo la complessità e l’opacità degli eventi di quella tragica settimana e dei giorni successivi.

Gli etiopi, fin dal settembre 1945, quando presentarono un Memorandum al consiglio dei ministri degli esteri riunito a Londra, parlano di circa 30.000 morti, mentre le cifre fornite dallo stesso Graziani nei suoi rapporti con Mussolini, indicano in circa un migliaio le persone passate per le armi e altrettanti tucul bruciati nei giorni del massacro.

Uno dei maggiori storici del colonialismo italiano, Angelo Del Boca, stima circa in 3.000 le vittime dei primi tre giorni di violenze ad Addis Abeba, cifra ripresa anche dallo storico Giorgio Rochat, che però ipotizza che la cifra potrebbe essere più alta, circa 6.000, come lascerebbero intendere le carte custodite nell’archivio militare “Fondo Graziani”. Lo storico Ian Campbell, invece, applicando diverse metodologie, stima in circa 19.000 le vittime etiopi, includendo anche le uccisioni avvenute nelle settimane seguenti.

Negli ultimi anni, con la nascita di movimenti socio-politici come “Black Lives Matter” e “Rhodes Must Fall”, è iniziato il dibattito sull’eredità coloniale e sulle conseguenti responsabilità in paesi europei come Francia (Francia) e Belgio (Belgio). Questi movimenti sono stati in grado di aumentare in una certa misura la consapevolezza pubblica della storia coloniale e di richiedere un riesame e una critica del passato coloniale e della sua compensazione.

Anche in Italia sono iniziati dei cambiamenti. Nell’ottobre 2022 il Consiglio Comunale di Roma ha deciso di rivedere i nomi dei luoghi coloniali. Questa decisione fa seguito agli sforzi dello Yekatit 12–19 February Network, che mira a promuovere la conoscenza e stimolare il dibattito critico sul colonialismo italiano e sulla sua eredità.

In questo modo forse gli italiani inizieranno gradualmente a ricordare la loro amara storia del 19 febbraio e i suoi effetti sul presente. Questo promemoria può essere un passo importante verso il pagamento di un risarcimento da parte dei colonialisti alle nazioni colpite dal colonialismo.

 

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