Perché l’Africa non può fidarsi delle “garanzie di sicurezza” dell’Occidente?
(last modified Mon, 20 May 2024 10:56:41 GMT )
May 20, 2024 12:56 Europe/Rome
  • Perché l’Africa non può fidarsi delle “garanzie di sicurezza” dell’Occidente?

Pars Today– Le storiche ingerenze militari e politiche dei paesi occidentali in Africa mostra la continuazione del neocolonialismo e dello sfruttamento delle risorse del continente nero. Questi interventi non solo non hanno portato pace e stabilità, ma hanno anche causato maggiore instabilità e dipendenza in Africa.

Nel corso della storia, i paesi africani hanno dovuto affrontare numerose sfide, tra cui il terrorismo, le guerre civili e l’instabilità politica. Le potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti e le ex potenze coloniali come Francia e Gran Bretagna, hanno concluso numerosi accordi militari con i paesi africani, con la pretesa di combattere il terrorismo e stabilire pace e stabilità. Ma questi accordi non solo non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati, ma hanno spesso portato a una maggiore instabilità e a una dipendenza più profonda dei paesi africani dall’Occidente.

Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria, la Libia, il Mali, la Somalia e il Sudan si trovano ad affrontare gravi minacce da parte del terrorismo. Le organizzazioni salafiti-jihadiste influenzate dal pensiero wahhabita, in particolare i gruppi legati ad Al-Qaeda e Daesh (ISIS), svolgono un ruolo importante nell’instabilità di questi paesi. Questi gruppi sfruttano le debolezze strutturali e sociali per reclutare ed espandere la propria influenza. In una situazione del genere, i paesi occidentali approfittano di questa opportunità per concludere contratti per fornire aiuti militari e condurre operazioni antiterrorismo, che spesso falliscono.

In un'intervista sugli effetti del colonialismo, Fatima Maada, moglie del presidente della Sierra Leone, ha dichiarato: "Le risorse minerarie del nostro Paese sono sufficienti a soddisfare i bisogni di tutte le persone, ma sfortunatamente non ci è permesso prendere decisioni riguardo queste risorse e sempre le grandi potenze, attraverso il caos e il sostegno dell'opposizione, impediscono lo sviluppo del Paese." Questa visione mostra il ruolo distruttivo delle potenze occidentali nel creare instabilità in Africa al fine di mantenere gli interessi coloniali e sfruttare le risorse naturali del continente.

La colonizzazione europea in Africa iniziò nel XV secolo e culminò con la Conferenza di Berlino (1884-1885). In questa conferenza, i paesi europei si spartirono ufficialmente l’Africa. Questa divisione ha ignorato i confini etnici, culturali e politici esistenti in Africa e ha portato alla creazione di confini artificiali che continuano ad essere la fonte di molti conflitti attuali nel continente.

Dopo l’indipendenza formale dei paesi africani, le ex potenze coloniali hanno cercato di mantenere la propria influenza attraverso accordi militari ed economici. Utilizzando la politica di assimilazione e gli accordi militari, la Francia continua a controllare l’aspetto militare ed economico dei paesi africani francofoni. Gli accordi militari tra la Francia e le sue ex colonie consentono alla Francia di mantenere la propria presenza militare in questi paesi e di intervenire militarmente quando necessario. Ad esempio, durante la guerra civile della Costa d'Avorio (2004-2002), l'intervento militare della Francia a favore di una delle parti in conflitto è un chiaro esempio di questo tipo di accordo.

Gli Stati Uniti stanno anche cercando di espandere la propria influenza militare in Africa utilizzando accordi militari come quello con il Ghana del 2018. Gli accordi, che hanno suscitato diffuse proteste in Ghana, consentono alle truppe statunitensi di schierare e condurre operazioni militari sul suolo ghanese senza richiedere l’autorizzazione del governo locale. I critici di questi accordi li considerano una minaccia alla sovranità e alla sicurezza nazionale.

 

 

Potete seguirci sui seguenti Social Media:

Instagram: @parstodayitaliano

Whatsapp: +9809035065504, gruppo Notizie scelte

Twitter: RadioItaliaIRIB

Youtube: Redazione italiana

VK: Redazione-Italiana Irib

Tag