May 26, 2024 07:59 Europe/Rome
  • Nuova Caledonia, la lotta di indigeni  al colonialismo francese; è paura di restare intrappolati come i palestinesi

Parstoday- La Caledonia è di nuovo scossa da violente proteste dei nativi Kanak, che da sempre mirano all’indipendenza dell’arcipelago. Le proteste che hanno portato a sei vittime, numerosi feriti e l'imposizione da parte della Francia dello stato d'emergenza sull'intera regione.

Le rivolte, scatenatesi dallo scorso 13 maggio dopo l’approvazione da parte di Parigi di una controversa riforma costituzionale, hanno portato ad incendi, saccheggi e ad uno stato di tensione ad oggi ancora molto alto. Ma qual è il ruolo della Francia in quest’area geografica e perché si può parlare ancora di eredità coloniale francese nelle regioni d'oltremare, che sono violenza, abusi e speculazione.

l'approvazione dei cambiamenti elettorali nelle elezioni di questa regione al Parlamento francese; Questi cambiamenti hanno permesso ai francesi che vivevano lì da 10 anni o più di votare.

Dov'è la Nuova Caledonia?

Il piccolo arcipelago si trova nell’Oceano Pacifico sud-occidentale, a 1.300 chilometri dalle coste dell’Australia, circa 290mila abitanti sparsi in un territorio che complessivamente è grande quanto il Veneto, per avere un’idea delle proporzioni. Ma lì, in quell’ex colonia (dal 1853, sotto Napoleone III) che si trova tuttora sotto il dominio della Republique Francaise (oggi tecnicamente è una “collettività francese d’oltremare”, inserita dalle Nazioni Unite nella lista dei “territori non autonomi”, quindi non decolonizzati: la sua valuta, il Franco del Pacifico, è ancorata all'euro e i suoi cittadini hanno diritto di voto sia alle elezioni francesi sia a quelle europee), sta accadendo da giorni qualcosa che non è soltanto di grave in sé, ma che potrebbe avere ripercussioni non secondarie sugli equilibri geopolitici nell’area dell’indo-pacifico, da sempre terreno di scontro tra Stati Uniti e Cina. La questione riguarda anche la Francia, com’è ovvio; e per vicinanza l’Australia. I fatti, in ordine: lo scorso 13 maggio è scoppiata una violenta rivolta, innescata dagli indigeni Kanak, da sempre sostenitori dell’indipendenza dell’arcipelago, per contestare una legge appena approvata dall’Assemblea nazionale francese che concede diritto di voto ai cittadini francesi che si sono trasferiti sull’isola da almeno 10 anni.

Giovedì il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Nuova Caledonia, arcipelago dell’Oceania che è sotto il controllo della Francia dal 1853 (dal 1946 con lo status di “territorio d’oltremare”). I gruppi indigeni indipendentisti, discendenti dei primi abitanti dell’arcipelago prima della colonizzazione francese, contestano alla radice la decisione dei parlamentari francesi di ampliare la platea degli elettori (saranno circa 25mila in più), leggendola come un tentativo di imporre il dominio della Francia sull’arcipelago. Questo meccanismo di riconoscimento dei residenti da oltre 10 anni rimette in discussione il processo di decolonizzazione ,la Francia ha interesse a mantenere la sua presenza in Nuova Caledonia perché l’arcipelago è ricco di giacimenti di nichel, minerale chiave per la transizione energetica e la collocazione nel Pacifico consente ai francesi il controllo in un area estremamente sensibile dal punto di vista strategico.

 

 

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