Myanmar, Human Rights Watch, il governo “ripulisce” prove della repressione dei Rohingya
(last modified Fri, 06 Jan 2017 09:02:55 GMT )
Gen 06, 2017 10:02 Europe/Rome
  • Myanmar, Human Rights Watch, il governo “ripulisce” prove della repressione dei Rohingya

PYINMANA (Pars Today Italian) - Attivisti e organizzazioni pro diritti umani accusano il governo birmano di cercare di “ripulire” le tracce delle violenze contro i Rohingya nello Stato di Rakhine, nell’ovest del Myanmar. Una presa di posizione netta e durissima delle associazioni umanitarie, mentre il regime di Naypyidaw sbandiera i risultati di una commissione di inchiesta secondo cui non vi sono prove di “genocidio” nella regi

Human Rights Watch (HRW) ha denunciato il regime di Myanmar di voler nascondere nel suo recente rapporto  la persecuzione e  le violenze perpetrate dalle forze governative del Paese contro i musulmani Rohingya dicendo che ha indagato in modo fazioso: «È un classico esempio di indagine a tesi, con conclusioni già pronte per dire che la situazione non è così grave, per respingere le pressioni della comunità internazionale».

Il rapporto presentato dalla commissione governativa, dice ancora  che non si può parlare di genocidio, visto che ci sono ancora dei rohingya che vivono nel Rakhine e gli edifici religiosi musulmani  non sono stati distrutti.

“È interessante che per la Commissione la presenza di moschee è una prova del fatto che non sia in atto una persecuzione dei rohingya”, ha detto Phil Robertson, vice-direttore Asia di Hrw.

“La commissione sembra operare più come “un meccanismo di pulizia del governo”, piuttosto che un organismo che intende promuovere giustizia”. ha sottolineato Robertson.

I rohingya sono una popolazione che vive in Birmania da molte generazioni. Sono considerati una delle minoranze più perseguitate al mondo: sono musulmani che vivono in un paese a maggioranza buddista, e sono poco meno di un milione in un paese da 50 milioni di abitanti. La maggior parte di loro vive nello stato di Rakhine.

 

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