Nov 18, 2017 12:20 CET
  • Fanatismo: il falso volto dell’islam(44)

Nelle puntate precedenti vi abbiamo parlato delle diverse ramificazioni della dottrina sviata del salafismo. Il “salafismo politico” ne era uno. Nel salafismo politico gli aspetti religiosi vengono asserviti ad interessi politici per ottenere il potere politico. Il “salafismo riformista” è un alttro tipo di salafismo i cui seguaci vengono chiamati anche “Muslihin”(riformisti).

Queste persone, al contrario di altri seguaci estremisti del salafismo, non vogliono creare divergenze tra le scuole di pensiero islamiche e si impegnano di più a riunire tutti i musulmani insieme contro il colonialismo.

Studiosi ed intelletuali come Allamah Muhammad Iqbal e Seyyed Jamal ad-Din Asad Abadi furono tra i massimi riformatori che il mondo islamico abbia avuto nel XIX secolo che intendevano far rinascere il puro Islam.

Anche Maḥmoud Shaltut, Grande Imam di al-Azhar dal 1958 al 1963 è stato un altro muslih (riformista) che ha sempre incoraggiato l'armonia delle relazioni tra sunniti e sciiti. Lui mantenne cordiali relazioni con l'esponente di spicco, il Grande Ayatollah sciita e Marjaʿ iraniano Sayyid Hossein Tabataba'i Borujerdi, col quale dette vita fin dal 1947 al Cairo alla (Dār al-taqrīb bayna al-madhāhib al-islāmiyya), ossia "Casa dell'avvicinamento tra le scuole giuridiche islamiche", agendo con zelo e convinzione per un'effettiva cooperazione, in spirito di solidarietà e fratellanza, tra le due principali componenti del credo islamico. Shaltut intendeva a tutti i costi eliminare le incomprensioni e i contrasti tra sunniti e sciiti e per questo emise nel 1959 una celebre fatwa nella quale affermava che la scuola giuridica jaʿfarita era da considerare legittima e valida. Autorizzando l'insegnamento dello sciismo nell'Università di al-Azhar, per la prima volta dopo 900 anni e si espresse apertamente in favore del principio che l'Islam doveva essere considerato "religione dell'unità" (al-islām dīn al-waḥda).

Tutti questi grandi muslihin esortavano il mondo islamico a risvegliarsi dal suo torpore culturale e a ritornare alle antiche glorie spirituali in virtu' di una maggiore unita'. Questi intelletuali islamici credevano che non si potesse accusare così facilmente un musulmano di “Kufr”(miscredenza) ed empietà e di ucciderlo come se fosse un nemico.

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Esaminando i diversi tipi dei movimenti salafiti, ci si rende conto che  il fronte del salafismo jihadista e quello politico teorizzano la Jihad e la lotta armata per prendere il potere sugli stati islamici e il ripristino di un cosidetto “Stato islamico”. Ora è arrivato il punto di sapere cosa significa veramente “jihad” nell’Islam.

In quest'era, sebbene i mezzi di comunicazione siano progrediti enormemente, i popoli continuano ad avere difficoltà nel comunicare significativamente e dialogare con altre culture e religioni. Esiste una grande disinformazione e incomprensione sulla fede islamica.

Molte persone, siano essi persone comuni o esperti, hanno cercato di collegare l'11 Settembre al concetto della Jihad nell'Islam. L'Islam è principalmente una religione di pace. Il suo nome, “Islam”, deriva da ”silm” che possiede due significati: uno è “sottomissione volontaria al volere di Dio” ed il secondo è “pace.” Entrambi i significati sono interconnessi.

Ovunque un musulmano incontra un altro musulmano, essi sono soliti usare il saluto di pace: ”as-salamu 'alaykum — pace su di te”, e l'altra persona risponde dicendo: ”'alaykumus salam — su di te la pace.”

Ogni preghiera quotidiana inizia ricordando Dio che è “Clemente e Misericordioso”, e finisce con auguri di pace per tutti.

Il concetto di ”Jihad” deve esser compreso chiaramente. Molte persone nei mass-media citano il testo coranico fuori dal contesto. Lasciateci quindi vedere: qual è il significato di Jihad?

Il termine ”Jihad” non significa “guerra santa”. Si tratta di una distorsione occidentale di un concetto ben più ampio nell'insegnamento islamico. Chiedete ad ogni esperto di lingua araba ed egli vi dirà che ”Jihad” non significa “guerra santa”. Il termine “guerra santa” deriva dal concetto cristiano di “guerra giusta”, ed è stato utilizzato con disinvoltura come un termine islamico sin dai giorni delle Crociate.

Nella lingua araba, il termine Jihad letteralmente significa sforzarsi e impegnarsi duramente per qualcosa. Nella terminologia islamica esso conserva il significato letterale in due differenti dimensioni, che vengono definite come “grande (maggiore) jihad” e “piccolo (minore) jihad”.