May 07, 2016 07:55 CET
  • Fanatismo: il falso volto dell’Islam (14)

Amici come vi abbiamo già detto il salafismo che ebbe inizio con le teorie religiose di Ibn Taymyya, attribuisce a Dio caratteristiche antropomorfe assegnando al Signore un'esistenza materiale. Le sue idee controverse e false non trovavano nessuna conferma nella sacra scrittura dei musulmani, cioè ne' nel Corano nè nei testi attendibili degli stessi sunniti e contrastavano palesemente anche con l’intelletto umano.

Ibne Taymyya dedicò alcuni capitoli dei suoi libri Minhaj al-Sunna al-Nabawiyya (La via della Sunna profetica) e Al aqeedah al-Hamawayya al concetto dell’unicità di Dio e attribuì delle caratteristiche umane a Iddio Altissimo. Lui credeva che il Signore per avvicinarsi ai suoi servi “gli corresse incontro”. Egli per dimostrare la veridicità delle sue teorie riportava come la prova anche degli Hadith dal profeta Muhammad(as): ”Iddio Altissimo afferma se il mio servo mi si avvicina di un palmo, io mi faccio vicino a lui quanto un braccio. E se lui si avvicina a me quanto un braccio io mi accosto al mio servo tanto quanto due braccia tese. Se il mio servo mi si avvicina camminando, io corro verso di lui”. 

Ibn Taymyya interpretava letteralmente questo Hadith e sostenava che il Signore corresse davvero come quello che faceva un uomo normale. Tutto mentre in questo detto del Profeta “correre” è infatti una metonima che intende mettere in risalto la vicinanza del Signore al cuore e all’anima dell’uomo e vuole ribadire che Allah aiuta e guida chi vuole conoscerlo e muoversi verso di Lui. Nel Hadith Qudsi, la cui autorità (sanad) risale all’Altissimo, si afferma: "Coloro che Mi ricordano nel loro cuore, Io Mi ricordo di loro, e coloro che si ricordano di Me nelle riunioni (cioè che fanno menzione di Me), Io Mi ricordo di loro (cioè faccio menzione di loro) in una riunione migliore della loro."

***

Per Ibne Taymyya ed i suoi seguaci salafiti però il Signore “correva” davvero verso i suoi servi. Però come vi abbiamo già detto il movimento è una caratteristica umanista nel mondo materiale che si limita allo spazio e al tempo mentre Dio è ovunque e vive al di fuori dello spazio e del tempo, Egli stesso li ha creati e ne ha il dominio.

Abdul Aziz Bin baz, uno dei grandi Mufti dell’Arabia saudita rispondendo a un Istiftah(domanda sui principi islamici) sull’esistenza del Signore dice: ”Nella raccolta di Sahih si è riferito che il Signore ha il viso, la mano, l’occhio , la gamba e l’occhio...ed il profeta(as) ha assegnato con prove e in modo degno questi attributi ad Allah”. I salifiti attribuendo le loro fantasie al Profeta Muhammad(as), e perfino al sacro Corano, cercano di legittimarle e giustificarle. Però nei hadith attendibili riportati dall’Inviato di Dio non si è mai detto che Allah “corre” o “si sposta rapidamente”. Dio è al di fuori di questi attributi. Nel versetto 159 della sura al-Saffat (I ranghi) Iddio Altissimo afferma: ”Gloria ad Allah, Egli è ben più alto di quel che Gli attribuiscono!”

***

Il sacro Corano è stato rivelato da Dio il Misericordioso ai Suoi profeti, per guidare l'umanità. È la miglior guida per non perdere la via nelle difficoltà della vita e giungere a Dio e ottenere la Salvezza. Nel versetto 69 della sura Ankabut (il ragno) Allah afferma: ”Quanto a coloro che fanno uno sforzo per Noi, li guideremo sulle Nostre vie. In verità Allah è con coloro che fanno il bene.” Infatti il Signore guidando chi compie sforzi per Lui, lo ricompensa. Il termine “correre” nell’Hadith del Profeta intende proprio esprimere metaforicamente la stessa guida divina che viene assegnata come la ricompensa a coloro che fanno il bene.

Ibne Taymyya inoltre nei suoi libri parla della visione di Dio (ru’yat Allāh) e crede che possiamo vedere il Signore con i nostri occhi. Lui nel Minhaj al-Sunna al-Nabawiyya spiegò così al riguardo: ”Tanto sia perfetto l’esistenza di una cosa quanto merita di essere visto e osservato dagli occhi. Visto che il Signore è il vivente più perfetto dell'ente, è il più degno per essere visto. Quindi Allah deve essere osservato”.

Ibne Taymyya parlando della visione del Signore disse ancora: ”Nel giorno del giudizio, il Signore travestendosi, appare agli uomini e dice: ”io sono il vostro signore”, però la gente riponde che non ti conosciamo e ci rifugiamo da te in Dio. Se il nostro Signore venisse da noi, lo riconosceremmo subito. Dopo questo dialogo, il Signore compare ai suoi servi con la sua vera apparenza. E così loro riconoscendoLo dicono: “si Tu sei il nostro Signore”. E poi Lo seguono verso il Paradiso”.

Però secondo gli insegnamenti di tutte le religioni monoteistiche, tra cui anche l’Islam, non è possibile vedere Dio con gli occhi e nessun uomo lo ha mai visto. Nel versetto 103 della sura Al-An'âm (il Bestiame) Allah afferma: ”Gli sguardi non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi. È il Perspicace, il Ben Informato.”

E ancora nel versetto 143 della sura Al-Araf leggiamo: ”E quando Mosè venne al Nostro luogo di convegno, e il suo Signore gli ebbe parlato, disse: “O Signor mio, mostraTi a me, affinché io Ti guardi”. Rispose: “No, tu non Mi vedrai, ma guarda il Monte; se rimane al suo posto, tu Mi vedrai”. Non appena il suo Signore si manifestò sul Monte esso divenne polvere e Mosè cadde folgorato. Quando ritornò in sé, disse: “Gloria a Te! Io mi pento e sono il primo dei credenti”.