Dic 23, 2017 11:35 CET
  • Fanatismo: falso volto dell’Islam (47)

Nell’Islam il jihad minore o la lotta armata è solo permesso per difendersi e difendere i popoli musulmani e le loro terre, e mantenere la pace nelle società musulmane.

Purtroppo oggi i versetti del Corano che riguardano il jihad minore vengono citati da certi autori al di fuori del loro contesto e così loro cercano di incolpare l'Islam della promozione della violenza e del terrorismo. Prendono un “testo” e lo utilizzano al di fuori del suo “contesto”.

Anche in questa puntata amici proseguiremo a illustrare alcuni esempi di manipolazione del “testo” coranico fuori dal suo “contesto”.

Nella sura at-Tawba (Pentimento), al versetto 12 si legge:“Combattete i capi della miscredenza.”

Questa è soltanto una parte dell'intero brano dove Dio parla dei Musulmani di Medina e del loro accordo di tregua con i miscredenti della Mecca. I versetti dal 12 al 15 sono questi:

“E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la vostra religione, allora combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti [validi] per loro: forse così desisteranno.

Non combatterete contro gente che ha violato i giuramenti e cercato di scacciare il Messaggero [dalla Mecca]? Sono loro che vi hanno attaccato per primi. Li temerete? Dio ha ben più diritto di essere temuto, se siete credenti.Combatteteli finché Dio li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti ed espella la collera dai loro cuori. Dio accoglie il pentimento di chi vuole. Dio è sapiente, saggio.”

Il contesto spiega chiaramente il diritto di difesa dei Musulmani ma, in nessuna maniera, promuove l'aggressione.

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Ancora nel versetto 36 della sura  at-Tawba Dio afferma:

“Combattete tutti assieme i politeisti.”

In realtà questa frase è parte di un intero versetto nel quale Dio parla riguardo la sacralità di quattro dei dodici mesi nei quali combattere è proibito. Poi dice:

“E combattete tutti assieme i politeisti, come essi vi combattono tutti assieme. Sappiate che Dio è con coloro che [Lo] temono.”

Coloro che tendono a manipolare questo versetto coranico fuori dal suo contesto intenzionalmente estromettono la frase “come essi vi combattono tutti insieme.” Come vedete, questo versetto risponde inoltre all'aggressione iniziata dai politeisti contro i musulmani; non dice di iniziare una guerra.

Da questi esempi, risulta piuttosto chiaro che l'Islam non parla di jihad minore per il semplice desiderio di aggressione; permette piuttosto ai musulmani di difendere fisicamente le loro vite, proprietà e terre contro ogni aggressione, ed anche di combattere per porre fine alla tirannia contro uomini, donne e bambini oppressi.

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I versetti riguardanti gli adoratori di idoli di Mecca sono molto specifici e relativi a quel periodo. Lasciateci dare uno sguardo nuovamente alla sura Al-Hajj (Il pellegrinaggio), versetto 39-40:

“A coloro che sono stati aggrediti è data l'autorizzazione [di difendersi], perché certamente sono stati oppressi e, in verità, Dio ha la potenza di soccorrerli; a coloro che senza colpa sono stati scacciati dalle loro case, solo perché dicevano: 'Dio è il nostro Signore'. Se Dio non respingesse gli uni per mezzo degli altri, sarebbero ora distrutti monasteri e chiese, sinagoghe e moschee nei quali il Nome di Dio è spesso menzionato. Dio verrà in aiuto di coloro che sostengono [la Sua religione]. In verità, Dio è forte e possente.”

L'Islam si relaziona con una società umana realistica e non con una società idealistica. Nelle parole del Dr. Seyyed Hosseyn Nasr: ”I musulmani vedono l'etica cristiana come troppo sublime per esser seguita dagli esseri umani ordinari; sembra che l'ingiunzione di porre l'altra guancia venisse intesa solo per santi. La gente cristiana nel corso dei secoli non ha mostrato alcuna moderazione in guerra con i non cristiani. L'ideale predicato e la prassi seguita hanno spesso poco a che fare l'uno con l'altro”.

Concludiamo con la sura Al-Kafirun (I Miscredenti) del Corano:

“Di': «O miscredenti! Io non adoro quel che voi adorate e voi non siete adoratori di quel che io adoro. Io non sono adoratore di quel che voi avete adorato e voi non siete adoratori di quel che io adoro: a voi la vostra religione, a me la mia».” (1-6)