Lug 28, 2018 22:41 CET
  • Meraviglie dell'Iran (56): la citta' di Kerman (IMMAGINI)

La moschea Jamè o del Venerdì di Kerman, detta anche moschea Mozaffarì e’ una delle attrazioni di questa città iraniana ed uno dei monumenti di cui l’intero Iran va’ fiero.

In questo luogo sacro l’architettura s’intreccia con l’amore e la fede per dare vita ad un’opera favolosa che accarezza l’anima e lo sguardo di ogni visitatore. Per poter farsi una idea di questo grande capolavoro basta pensare al fatto che gli artisti hanno impiegato mesi a mettere una accanto all’altra le piastrelleche hanno ricoprono i minareti, la cupola le pareti. La costruzione di questa moschea, risale al 750 del calendario arabo (14esimo secolo cristiano) ed al periodo del governatore Amir Mobarezeddin Mohammad Mozaffar. I testi storici narrano che la moschea venne costruita fuori dalla città di Kerman e che poi e’ stata in pratica inglobata nel tessuto cittadina per via dell’ampliamento di questa. La moschea ha quattro Eyvan o Portici con la parte alta lavorata e piastrelle abbellite con la tecnica del Moarraq e con iscrizioni storiche. Il Mihrab, la nicchia dinanzi alla quale prega la guida della preghiera collettiva, e’ stato realizzato nel marmo ed abbellite con versetti del Corano e piastrelle Moarraq ai lati. Naturalmente poi nei diversi periodi, diverse dinastie hanno cercato di aggiungere bellezze e decorazioni all’edificio originale della moschea.

L'ingresso della moschea del venerdi di Kerman

 

Gonbad-e-Jabaliyeh ovvero “la Cupola Montuosa” e’ un’altra delle bellezze architettoniche della città. Questo edificio a cupola si trova ai piedi del monte Qal’è Dokhtar ed e’ tempio del fuoco zoroastriano dell’era Sasanide. Il luogo di culto ha una pianta ottagonale ed una cupola costruita a 20 metri di altezza; vi sono numerose arcate e vi sono numerose porte d’ingresso con una larghezza di due metri che rendono estremamente solido l’edificio. La cupola e’ di pietra e di gesso. Nel 1937 questo edificio e’ stato registrato nella lista del patrimonio culturale iraniano e nel 2004 e’ stato trasformato nel museo di Jabaliyeh; il pezzo di maggior valore conservato oggi in questo luogo e’ l’iscrizione incisa nella pietra riguardante una delle moschee costruite nelle alture della regione del Kerman. L’iscrizione e’ realizzata in calligrafìa Kufi. Un altro dei tanti reperti importanti conservati in questo antico tempio zoroastriano oggi trasformato in museo e’ un’epigrafe ritrovata nella regione del Kerman.

Cupola di Jabaliyah

 

Nella città di Kerman vi sono giardini molto belli e famosi. Tra questi vi è il “giardino Harandì” che ospita al suo interno il museo di “archeologia” e quello “degli strumenti musicali tradizionali”, due centri molto amati dagli appassionati di storia antica e di musica. Il giardino venne costruito agli inizi del 20esimo secolo e nel 1975 entrò nella lista del patrimonio culturale iraniano. Questo giardino-museo, con la sua particolarità architettonica e la sua atmosfera immersa nella natura e’ uno dei luoghi più singolari della regione del Kerman.

L’obbiettivo della costruzione del museo di archeologia nel giardino e’ la presentazione delle civiltà che nel corso del tempo hanno popolato la regione; vi sono quì conservati ricordi e reperti delle civiltà di Shahdad, Halil Rud, del periodo pre-islamico della regione e del periodo islamico.

Le ceramiche, gli oggetti di pietra, le bandiere e gli stemmi metallici sono tra le attrazioni del settore di Shahdad del museo; poi vi sono i reperti del terzo e quarto millennio prima di Cristo sempre risalenti alla zona di Shahdad (che al tempo si chiamava Khabis) nella quale vivevano persone che avevano sviluppato una grande capacità industriale ed importavano materie prime come pietre e metalli da zone remote come l’Asia Centrale e l’India e dopo aver costruito utensili li esportavano in Mesopotamia e verso il sud del Golfo Persico. Nella sezione della civiltà di Halil Rud ci sono poi vasi di terracotta di color grigiastro con disegni molto belli che risalgono a 5 mila anni fà. Il giardino-museo di Harandì ospita anche reperti della zona storica di Jazmuriyan che risale al periodo Achemenide e comprende calici di terracotta, piatti, vasi, brocche e bicchieri con teste di toro, cavallo e capra.

Il museo degli strumenti musicali tradizionali del Kerman e’ stato inaugurato nel 2002 ed in esso vi sono conservati strumenti come il Gheichak, il Santour, il Ghanoun, il Robab e l’Ud che sono opera di grand maestri come Yahya, Nariman e Saud.

L’obbiettivo principale di questo museo e’ la presentazione al pubblico della lunga tradizionale musicale dell’Iran e dei paesi dell’area. Sono precisamente 250 gli strumenti antichi conservati nel museo e sono suddivisi in tre sezioni: strumenti nazionali, strumenti locali e strumenti stranieri. Sono strumenti antiquati ed unici al mondo costruiti da grandi maestri del passato.

Giardino Shazde' di Kerman

“Bagh-e-Shazdè” ovvero “Il Giardino del Principe” e’ un luogo paradisiaco che sorge ai piedi dei monti Hazar e che venne costruito circa un secolo fà ad opera di Abdul Hamid Mirza Farmanfarma, uno dei principi della corte Qajaride; all’interno del giardino vi sono due edifici ed in esso sono numerose le fontane realizzate in mezzo agli specchi d’acqua. Vi sono ad un angolo del giardino anche delle piccole terme simili a quelle di Ganjalì Khan a Kerman. Gli alberi del giardino sembrano toccare il cielo ed il dolce mormorio dell’acqua che scorre crea un’atmosfera suggestiva; il giardino del principe, Bagh-e-Shazdè e’ stato restaurato nel 1991 ed oggi e’ anche un albergo di lusso che ospita annualmente tantissimi turisti iraniani e stranieri.

Tra le altre bellezze di Kerman e provincia possiamo citare la tomba di “Sha Nematollah Valì”, gnostico, letterato e gran poeta dell’ottavo secolo arabo (15esimo secolo cristiano). La tomba di Sha Nematollah e’ divenuto anche una sorta di santuario visto l’aspetto gnostico della sua personalità ed e’ visitato dagli appassionati della poesìa persiana.

La tomba del sufi Nematollah Vali

Cari amici e’ bene ricordare che alcune migliaia di iraniani zoroastriani ed ebrei vivono nella regione di Kerman insieme ai loro connazionali musulmani. Queste minoranze organizzano liberamente i loro riti religiosi e soprattutto per quanto riguarda i zoroastriani oggni anno nel mese di Febbraio vi e’ la millenaria festa religiosa del Sadè che nel 2011 e’ stata registrata nella lista del patrimonio culturale iraniano; per via della presenza di una consistente minoranza zoroastriani vi sono anche numerosi templi del fuoco; visto che il fuoco e’ un elemento sacro per i credenti di questa religione, nei templi il fuoco deve sempre essere tenuto acceso dai magi, i religiosi zoroastriani, e pertanto vi sono templi dove in esso il fuoco rimane acceso da migliaia di anni.

Il templio del fuoco principale della città di Kerman e’ indubbiamente uno dei più belli del mondo ed ospita pure l’unico museo di paleontologia zoroastriana esistente al mondo. Questo museo e’ stato inaugurato nel 2005 e contiene manoscritti dei Gat, parti dell’Avesta portati dal profeta di questa religione ovvero Zoroastro. In questo museo vi è anche un archivio fotografico importante delle più grandi personalità zoroastriane. In un settore di questo museo vi sono i diversi strumenti che storicamente venivano usati per tenere sempre vivo il fuoco nei templi; lanterne che consumavano olio, grasso animale o lampade; vestiti tradizionali femminili di 150 anni fà e poi documenti che riguardano il periodo Achemenide e Sassanide e che descrivono il vestiario delle donne in quel periodo. I vestiti tradizionali delle donne zoroastre sono noti per la loro raffinatezza e la loro bellezza.

 

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