Islam, la mia scelta(147),Myriam Francois-Cerrah
Nel Corano e nelle tradizioni risalenti al Profeta e agli Imam, la giustizia viene trattata sia sotto l’aspetto individuale che sotto quello sociale. L’Islam ha prestato la massima cura e attenzione a tutte e due queste forme di giustizia.
La giustizia individuale consiste nell’evitare di commettere i peccati maggiori (mentire, far maldicenza eccetera eccetera) e di non persistere nel commettere gli altri peccati. Colui che possiede tali qualità è chiamato “equo” e, secondo le norme islamiche, se possiede pure una determinata idoneità scientifica, può svolgere la funzione di giudice, di capo della comunità islamica, di autorità religiosa e le altre funzioni sociali. Al contrario, una persona non “equa”, quand’anche sia dotta, non può ricoprire tali cariche.
Inoltre la vita e la proprietà di tutti i cittadini in uno stato islamico sono considerati sacri, sia la persona un musulmano o meno. L'Islam protegge anche l'onore.
La giustizia sociale consiste invece nel considerare con equanimità, senza cadere negli eccessi, i diritti del prossimo, considerare tutte le persone come uguali dinanzi alla legge divina e non trasgredire la verità, non cadere sotto l’influsso degli affetti e dei sentimenti e non discostarsi mai dal retto sentiero nell’esecuzione delle norme religiose. Nel nobile Corano Dio l’Eccelso ricorda:
“In verità Dio vi comanda la giustizia...” (Santo Corano, 16: 90).
Ci sono innumerevoli versetti coranici e tradizioni che ordinano ai fedeli di parlare e comportarsi con giustizia. Oggi il mondo sviluppato può mandare un uomo sulla luna ma non può fermare l'odio e la controversia tra gli uomini. Fin dai tempi del profeta Mohammad, l'Islam ha fornito un esempio vivido di come il razzismo possa essere annullato nella società. ll pellegrinaggio annuale (Hajj) alla Mecca mostra la reale fratellanza islamica che unisce tutte le razze e le nazioni.
***
Myriam Francois-Cerrah, nota anche come Emilie Francois, è un'attrice britannica. Iniziò la sua carriera artistica a 12 anni con il film "Sense and Sensibility" (Ragione e Sentimento nel 1995) in cui ha interpretato il ruolo di Margaret Dashwood al fianco di Emma Thompson e Kate Winslet. Myriam nel 2003, all'eta' di 21 anni, ha abbracciato la fede islamica ed ora lavora come tutor accademico presso il Dipartimento di Politica e Relazioni Internazionali dell'Università di Oxford dove insegna politica mediorientale.
Myriam Francois ha inoltre scritto numerosi libri sull’Islam e collabora anche col settimanale inglese New Statesman e Middle East Eye. Myriam racconta così la storia della sua conversione all’Islam: "Ho abbracciato l'Islam dopo la laurea a Cambridge. Prima di allora ero una scettica cattolica, credevo in Dio ma non nella religione. Il Corano, sacro libro dell’Islam, fu fondamentale per me perchè, cercai di affrontarlo con rabbia, come parte di un tentativo di dimostrare al mio amico musulmano che era sbagliato. Poi, più tardi, cominciai a leggerlo con una mente più aperta. Nel sacro Corano, si parla delle sacre Scritture precedenti che mi erano conosciute e così trovai la risposta di miei numerosi dubbi e domande ai quali il Cristianesimo non era riuscito a dare risposte logiche e adeguate.
Mi fece capire molte cose. Studiando di più l’Islam e il Corano mi resi conto che solo io stessa ero responsabile del mio destino e delle mie azioni. In un mondo governato dal relativismo, l'Islamdelineava il fondamento della verità e della moralità.”
***
“Io avevo sempre avuto un forte interesse per la filosofia, e il Corano sembrava il culmine della cogitazione filosofica. Sembrava la combinazione di Kant, Sartre e Aristotele. In qualche modo, con esso, riuscii a risolvere e a rispondere alle profonde domande filosofiche poste dall’essere umano nel corso dei secoli come l'esistenza umana e il famoso "perché siamo qui?".
L’altro motivo che mi spinse verso l’Islam fu la figura e la vita del Profeta Muhammad(as). Nel profeta (as), io riconobbi un uomo incaricato da Dio di una missione importante, come i suoi predecessori, Mosè, Gesù e Abramo. Dovetti mettere da parte le diffamazioni orientaliste che circondava questa figura spirituale. Io ritengono che la storia non conosca Muhammad come si deve. Studiando i pensieri del Profeta dell’Islam mi accorsi che lui rappresentava la vera e propria giustizia e uguaglianza nella comunità musulmana. Il Signore ama la giustizia ed il principio della giustizia deve stare alla base delle sue azioni e dei suoi comportamenti nella vita. L’Islam invita i suoi fedeli a perdonare chi gli ha fatto del male e chiedere anche il perdono al Signore per lui. Consiglia i musulmani di dire la verità sebbene sia a loro danno”, conclude la neo-musulmana britannica Myriam Francois.