Mar 13, 2019 11:57 CET
  • Islam, la mia scelta(149), la storia di Elisa e  Rosaria

Secondo l’Ucoii l’unione delle comunità islamiche italiane, sono più di oltre 100 mila i convertiti italiani all’Islam. Una comunità che si nasconde per paura del giudizio della società. La maggior parte di questi – almeno il 55 per cento – sono donne.

 Un numero che colpisce e che fa riflettere. Nel caso delle donne, il refrain è sempre lo stesso: le donne musulmane sono sottomesse. «E’ uno stereotipo pensare che le donne si convertano per volontà di un uomo», spiega Izzedin Elzir imam di Firenze e presidente dell’Ucoii. «Nell’Islam trovano piuttosto valori diversi, si sentono maggiormente protette, non sono oggetto di mercificazione e ritrovano una dignità perduta». Le donne infatti sono in ricerca di dignità e la ritrovano nell’islam. 

Purtroppo oggi in Italia incontrare un musulmano, uomini o donne che siano, risveglia timori . «Quando oggi si parla di italiani convertiti il pensiero corre subito a Maria Giulia Sergio, », sottolinea Ernesto Pagano, regista di Napolislam, documentario dedicato alla diffusione della religione musulmana che indaga la conversione degli italiani. Ma gli italiani convertiti non sono questo.  «Più facile che chi abbraccia questa religione lo faccia con una convinzione difficile da trovare altrove in un’epoca di dubbi». E il motivo è facile da intuire. Basti pensare che «l’Islam ti regala un nuovo nome, nuove regole di vita quotidiana, e lo fa in un momento di grande crisi economica e sociale». Che, tradotto, significa una nuova identità.

Amici oggi insieme a voi ascolteremo la storia della conversione all’islam di due neo-musulmane italiane Elisa e  Rosaria. Non mancate! 

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Elisa è nata a Milano, ha un diploma e un impiego in un call center. Lei inizia così la storia della sua conversione all’islam:” Era il 2002, avevo 18 anni e  avevo appena finito la scuola e la mia unica preoccupazione era organizzare il sabato sera con le amiche. Ero attaccata ai problemi terreni, non capivo. Poi, un giorno, l’amico di una amica mi regalai il Corano, il sacro libro dei musulmani. Lo tenni sul comodino per mesi finché una sera dopo l’ennesima uscita inizai a sfogliarlo ed fu cambiato tutto. Appronfodii la mia conoscenza sull’islam e sul corano e dopo un periodo di studio decisi di diventare musulmana e recitai la Shahada.

Ora io indosso l’hijab, prego cinque volte al giorno, e mi sono sposata con un ragazzo egiziano conosciuto in moschea. Purtroppo non sono più in contatto con la mia famiglia. Essere una musulmana non è facile. Essere una musulmana italiana è ancora più difficile, tutti ti guardano con sospetto. Prova tu a presentarti a un colloquio di lavoro con il velo, pur avendo un nome e un cognome italianissimo. Ma credo che tutte queste difficoltà fortifichino la fede. Ogni tanto mi interrogo anche su quello che sta succedendo in Siria. Non mi piace la violenza ma credo che i musulmani nel mondo siano minacciati.”

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Rosaria Iman, 35 anni da Napoli è una altra neo-musulmana italiana che ci racconta oggi la storia del suo ritorno alla fede islamica:” prima di diventare musulmani facevo un lavoro sporco. Aspettavo per ore sul marciapiede. Non aspettavo l’autobus né il tram: aspettavo i clienti. Se Dio ha guardato verso di me, allora c’è una speranza per tutti a questo mondo. Una sera però incontrai Mustapha, un venditore di panini. Lui mi chiese perché facevo quel lavoro, perché rinunciavo allo status di regina che Dio mi aveva assegnato in quanto donna. Quelle parole mi colpirono tanto e mi aiutarono a ritrovare me stessa e a dare una nuova svolta alla mia vita. Oggi ho trovato nella fede la miamedicina. Ormai la mia anima si è liberata da ogni male. Sono stata una peccatrice e oggi forse non sono ancora una buona musulmana ma voglio testimoniare che Dio non mi ha mai lasciata e mi tiene per mano».  Conclude la neo-musulmana itlaiana.