Mar 13, 2019 12:04 CET

Cari amici abbiamo avviato da qualche settimana la nostra rubrica dedicata a Tabriz, bellissima città del nord-ovest dell’Iran, scelta come capitale del turismo del mondo islamico nel 2018.

Oltre al Mausoleo dei Poeti anche la cupola Sahib-ul-Amr è uno dei luoghi affascinanti di Tabriz, capoluogo della regione iraniana dell'Azerbaijan orientale. Il re safavide Tahmasb costruì questo edificio che venne distrutto una volta dai soldati del sultano ottomano Murat IV. Dopo essere distrutta un'altra volta per il sisma venne ricostruita nel 1793.

La cupola Sahib-ul-Amr

Nel 2002 al suo interno è stato inaugurato un museo del Corano con numerosi manoscritti unici al mondo del sacro Corano e molto antichi. Oltre ai Corani vi sono anche utensili o accessori abbelliti con i versetti coranici. Forse il reperto storico più prezioso di questo museo è una pagina del Corano con quella che sarebbe la calligrafia dell'ottavo Imam degli sciiti e sacro discendente del profeta, il nobile Imam Rezà (la pace sìa con lui); la pagina del Corano è scritta su pelle di cervo. Vi sono nel museo anche tanti altre cose interessanti come un Corano scritto con l'oro che però può essere letto solo con la lente di ingrandimento o un vestito con sopra scritto tutto il Corano.

 

Corano con quella che sarebbe la calligrafia dell'ottavo Imam degli sciiti, l'Imam Rezà (la pace sìa con lui)

Parlando di Tabriz è impossibile dimenticare un personaggio che è quasi emblema di questa città, il poeta contemporaneo Mohammad Hossein Shahriar, sepolto proprio nel Mausoleo dei Poeti di Tabriz. Questo maestro della letteratura iraniana nacque nel 1907 a Tabriz proprio negli anni in cui in Iran era in corso la rivoluzione costituzionale; suo padre lo portò in campagna per difenderlo da eventuali pericoli e lui crebbe in grembo alla natura. Da grande la sua opera "Heidar Babà" racchiuderà i dolci ricordi di quella infanzia. All'età di 6 anni tornò dal padre a Tabriz e da lui apprese la letteratura araba. Poi iniziò le elementari e come voleva la tradizione del tempo apprese il francese, scienze religiose ed imparò la bella calligrafia. Si scelse lo pseudonimo di Bahjat (Gaia) e le sue poesie vennero pubblicate da quando aveva 13 anni. Nel 1923 giunse a Teheran dove iniziò lo studio nell'istituto Darolfonun. A Teheran studiò sia al Darolfonun, che era una sorta di liceo scientifico sia nella Hawza o scuola teologica. A Teheran il suo pseudonimo divenne "Shahriar" (Re). Nel 1927 iniziò lo studio alla facolta di medicina dell'università di Teheran ma proprio da allora iniziò la sua vita di lunatico, poeta ed innamorato. Scrisse poesie in farsi ed in dialetto azero. Si sposò nel 1953 con una parente che aveva amato a lungo ed ebbe da lei 3 figli. Si spense nel 1988 dopo una malattia.

Shariar

A Tabriz oggi sorge anche il museo letterario Shahriar, che si trova nell'antico quartiere Maqsudiyeh. Il museo non ha un grande valore architettonico ma ha un immenso valore morale perchè è proprio la casa del grande poeta e lì sono esposti i suoi manoscritti, le sue poesie, i suoi oggetti personali, persino un Corano che ha scritto con la sua bella calligrafia.

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