Mar 17, 2019 16:08 CET

Cari amici abbiamo avviato da qualche settimana la nostra rubrica dedicata a Tabriz, bellissima città del nord-ovest dell’Iran, scelta come capitale del turismo del mondo islamico nel 2018.

Oggi ci rechiamo a Sarab, una cittadina ad est dell'Azerbaijan orientale, che a nord, sud ed est è circondata dalle alture del Sabalan, del Bozqush e dell'Ilangiugh. Per questo entrare nella città, di fatto, è possibile solo attraverso la parte occidentale. Sarab per via della sua collocazione geografica ha inverni molto rigidi e molte volte è persino il centro cittadino più freddo dell'intera ragione; piacevoli e fresche le estati, con la abbondanti acque che provengono dallo scioglimento delle nevi e formano il fiume "Agi Chai". Le praterie che si distendono non lontane dalla città sono ideali per l'allevamento del bestiame e per questo vengono utilizzate anche dalle tribù nomadi della zona; sotto il profilo della qualità e della ricchezza nutritiva, la carne proveniente da Sarab è tra le migliori di tutto l'Iran. Da un punto di vista strategico, la città è situata su una antica via che collocava le regioni montuose alle altre strade principali e vi facevano sosta eserciti e carovane. Nel periodo di dominazione mongola sulla Persia, Sarab era una delle città importanti del regno; lo stesso può essere detto della città nel periodo iniziale del regno Safavide; Shah Ismail primo combattè una delle sue famose guerre con il condottiero ottomano Khalil Pasha proprio alle porte di questa città'.

Sabalan

La città di Sarab è una della città storiche dell'Iran. I reperti ritrovati nella città sono del periodo degli Urartu, popolo che viveva nel settimo secolo a.C. ed era stato assoggettato dai Medi. Nel 1339 il viaggiatore e geografo iraniano Hamdallah Mostofì nel suo famoso libro "Nozhat-al Qolub" scrive approposito della città: "Sarab sorge ad est del monte Sabalan, è molto fredda ed è attraversata da un fiume...le sue produzioni principali sono i cereali...". Anche nel decimo secolo cristiano, come scrive il viaggiatore arabo Ibne Hoghul, la città era centro di produzione agricola ed aveva diversi mulini, giardini da frutta, ed anche locande pulite ed accoglienti per ospitare i viaggiatori". L'evento più tragico, nel corso dei secoli, per questa città fu sicuramente la conquista mongola del 1220 accompagnata da una grande strage; comunque i mongoli stessi, negli anni successivi, fecero tanto per la ricostruzione della città. Due chilometri a nord della città di Sarab, vi è una collina detta "Qalè Jugh", che indica la presenza in antichità di un "Qalè", in farsi, castello. Ebbene buona parte del castello antico è stato ritrovato e gli scavi hanno fatto vedere che le sue mure erano alte, in alcuni punti, fino a 5 metri. Il castello è dell'ottavo secolo a.C., ovvero del periodo dei Medi. I vasi e le ceramiche scoperti nel sito archeologico rivelano che il castello venne usato fino agli inizi del periodo islamico.

Qalè Jugh

Tra le altre attrazioni storiche della città vi è la moschea principale o Jomè che è del 15esimo secolo. La moschea, a dispetto della tradizione architettonica iraniana, non ha minareti ma ha una grande sala per la preghiera con 3 nicchie per la guida della preghiera, 3 Mihrab. 60 volte sovrastano le colonne della sala della preghiera e creano forme bellissime. All'entrata orientale della moschea vi è una iscrizione in marmo che parla della costruzione e della fondazione del luogo di culto. Nel Marzo del 1968 la moschea venne inserita nella lista del Patrimonio Nazionale dell'Iran. A Sarab si trova anche il museo dei nomadi dell'Azerbaijan orientale, che presenta ai visitatori la classica vita dei nomadi e le difficoltà della loro vita ma allo stesso tempo la loro affascinante tradizione.

Nomadi

La vita allo stato nomade in Iran risale alla notte dei tempi e tutt'ora nell'Azerbaijan orientale, come in altre zone dell'Iran, ci sono ancora popolazioni che preferiscono vivere in questo modo; certo non significa che siano popolazioni primitive o primordiali, ed anzi negli ultimi decenni hanno sempre avuto un ruolo determinante nelle sorti della nazione; storicamente poi, dinastie reali come i Qaznavidi, i Selgiuchidi, i Kharazmshahian, gli Ilkanidi, gli Afshar, i Zand ed i Qajar provenivano in origine da tribù nomadi.

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