Apr 08, 2019 11:13 CET
  • Islam, la mia scelta(152),Hassan Malahov (Ucraina)

Nella teologia e nella filosofia islamica il concetto di libertà è un argomento molo discusso. La domanda che ci si pone è se il destino dell'essere umano sia già stato predestinato da Allah  o se è l'essere umano stesso, per mezzo del suo volere, a deciderlo.

 Anche in sociologia e psicologia vi è un simile oggetto di dibattito, in quanto ci si chiede se il destino dell'essere umano venga determinato dalla società o da se stesso.
Per quanto riguarda il credo sciita, l'essere umano possiede il libero arbitrio e quindi è stato dotato di una certa sfera di libertà, come del resto ogni altra cosa presente nell'Universo. Allo stesso tempo però, l'essere umano, per sua natura e per il suo istinto di sopravvivenza, tende a socializzare, facendo così della società un bisogno primario.
Nel momento si vive in una società, al fine di preservarla, si devono delineare i principi e le regole sui quali questa si basata. La mancata preservazione della società equivarrebbe a dire l'estinzione dell'essere umano, poiché, come è stato affermato in precedenza, si tratta di un suo bisogno primario.
Uno dei fondamenti di una società civile è, infatti, il principio del rispetto dell'individuo il quale, a sua volta, implica alcune doverose regole che il governo emette e che tutti gli individui sono tenuti a rispettare.
All'interno di una società, certe libertà basilari come la libertà politica, la libertà di pensiero, la libertà di mercato e la libertà religiosa non possono non essere concesse. Comunque, il fatto che alcune forme di società, come quella socialista, non credano ad alcune libertà come quella di mercato e, in alcuni casi, alla libertà di religione, mostra che non tutte le ideologie si appoggiano su ogni tipo di libertà. Amici in questa puntata vi invitiamo ad ascoltare la storia del ritorno all’islam di una coppia musulmana non mancate!
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Hassan Malahov dall’Ucraina e Zeinab Kuvasuva dalla Russia sono una coppia musulmana che ci raccontano così la storia della loro conversione all’islam:” io sono Zeinab e nata in Russia. La Russia è un paese laico che per 70 anni fu dominata dal comunismo nel qual fu vietato per anni praticare una fede. Anche ora la maggiorparte dei seguaci dell’islam che ci vivono sono sunniti e solo una piccola minoranza segue l’islam sciita che vive maggiormente a Mosca. Io vengono da Omsk, una città della Russia situata nella parte sud-occidentale della Siberia in cui non abita nessuo sciita. All’inizio io mi convertii all’islam sunnita. La mamma vedendomi comportare in modo più gentile e simpatico, mi fidò di più. Dovunque volevo andare, prima di uscire, le chidevo il permesso. Lei mi chiedevo con sopresa perchè chiedessi il permesso. Io rispondevo che secondo gli insegnamenti islamici, i genitori andavano rispettati molto e messi al corrente di ciò che si voleva fare. Quindi quando gli dissi di voler viaggiare in Iran per studiare non si opposero. Dopo la mia conversione, portare il velo, o l’hijab, fu un passo molto difficile per me. Mi spaventai della reazione offensiva degli altri però alla fine presi la decisione e inossai il velo.  Ed ora sono molto contenta di questa mia scelta. Cercai di approfondire la mia conoscenza sull’islam. però nella mia mente curiosa sollevarono delle domande cui la scuola sunnita non poteva rispondere. I sunniti, per esempio, ritengono che un giorno verrà qualcuno che salverà l'intera umanità e colmerà il mondo di giutizia però non dicono niente della discendenza e l’origine di questo Salvatore. Ad essere sincera, io non sapevo quasi nulla di Ahl Al Bayt, i discendenti del Profeta Muhammad(as). solo sapevo che Fatima(s) fu la figlia del Profeta e l’imam Ali (as) fu suo marito. Non conosceva affatto l’imam Hassan e l’imam Hussain(as). Dopo la mia conversione studai per due anni al collegio islamico di Mosca e fu proprio lì che conobbi bene il credo sciita. Perchè il preside del collegio fu uno sciita.
Musica
Hassan, marito di Zeinab prende la parola e prosegue:” io a 16 anni abbracciai l’islam sunnita. Per me l’imam Ali, era una figura molto importante e di spicco e volevo conoscerelo di più. Però il sunnismo mi forniva poca informazione su questo grande personaggio islamico. Ci volevano 9 anni perchè io accettai lo sciismo ed ora rimpiango per non aver conosciuto l’imam Ali molto più presto. Quando abbracciai l’islam sciita, i miei amici sunniti smisero di frequentarci.
Nella mia famiglia, le donne si mostrarono più disposte all’islam. mia madre e mia nonna, per esempio, vedendo il comportamento gentile e simpatico dei musulmani, si convertirono a questa fede.  Ora quattro persone nella mia famiglia seguono l’islam e tutte sono donne.
Dopo aver accettato lo sciismo, venni appena a conoscenza delle sofferenze che la Famiglia del Profeta subirono per diffondere il vero islam. Non puoi sentire i doliri a cui essi furono sottoposti nel corso degli anni  e non piangere.
Io incontrai mia moglie Zeinab a Teheran e ci siamo sposati da poco. Noi viviamo ora in Iran e siamo contenti qui perchè in questo paese possiamo liberamente praticare la nostra fede e ringraziamo Dio per averci dato questa opportunità.” Conclude il neo-musulmano ucraino Hassan