Fanatismo: il falso volto dell’Islam (15)
Amici nella puntata precedente vi abbiamo detto che Ibne Taymmya e i suoi seguaci salafiti, per quanto riguarda la conoscenza di Dio, Gli attribuivano caratteristiche antropomorfe assegnando al Signore una esistenza materale.
Lui sosteneva per esempio che era possibile vedere Iddio l'Altissimo con i propri occhi mentre nel sacro Corano di cui Ibne Taymmya si presentava vero seguace, lo stesso Signore afferma che Gli sguardi non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi. Anche secondo gli insegnamenti di tutte le religioni monoteistiche, tra cui anche l’Islam, non è possibile vedere Dio con gli occhi e nessun uomo lo ha mai visto. Vi riportiamo ancora qui alcuni altri esempi dei deliri e delle menzogne inventate dalla mente malata e sviata di Ibne Taymyya ed i suoi discepoli sugli attributi di Dio: a loro parere il Signore può salire su una zanzara e muoversi, o Lo descrivono come un ragazzino dai capelli crispi. Anche per loro il Signore si ammala e gli angeli vanno a trovarLo. Il loro Dio porta le scarpe d’oro, ha le spalle, la schiena e le dita. Ride, si sorprende...
Per Ibne Taymmya il Signore ha una forma umana mentre Dio non ha una esistenza materiale e non possiede un corpo. Nel versetto 68 della sura Ankabut (Il Ragno), Dio ritiene ingiusti coloro che inventano menzogne contro di Lui: ”Chi è piu' ingiusto di colui che inventa una menzogna contro Allah o che smentisce la Verità quando essa gli è giunta? Non c'è forse nell'Inferno una dimora per i miscredenti?”
Anche nel Nahj-ul-Balaghah, raccolta dei sermoni e detti dell’Imam Ali', il primo Imam sciita(as) parla dell’unicità e dell’esistenza di Dio: ”Cel corano si ricorda l’unicità di Dio e lo stesso Signore afferma che Niente è simile a Lui. Quindi attribuire caratteristiche umane a Iddio l'Altissimo è un errore e chi lo fa, perde la via per giungere a Lui. Dio è ben più alto di quel che Gli attribuiscono. Chi cerca di raffigurare Dio con delle immaginazioni e fantasie nella sua mente, in verità non ha compreso Lui...”
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Al-Ghazali, noto teologo e filosofo sunnita parlando degli attributi del Signore scrive: ”Se qualcuno immagina che il Signore abbia una forma umana e un corpo composto di diversi membri, è un idolatra. Perchè ogni corpo è stato creato e quindi ha bisogno di un creatore. E secondo gli ulema di tutti i tempi, adorare ogni creatura è Kufr(miscredenza) ed un esempio di idolatria.”
Al-Qurtubi, un altro noto teologo sunnita (1214-1273 d.c) parlando della raffigurazione antropomorfa di Dio disse: ”Chi crede che il Signore abbia un corpo umano è un Miscredente. Perchè così non c’è alcuna differenza tra di loro e gli idolatori che adorano un'esistenza materiale”. Secondo gli ulema e gli storici islamici l’idea che Dio ha un corpo ha radici nella dottrina ebraica e ha influenzato i pensieri di certi musulmani, come quelli di Ibne Taymiyyah.
Muhammad al-Shahrastani (1086 – 1153 d.c.) un filosofo, teologo e storico persiano, nel suo libro Kitāb al–Milal wa al-Nihal (Il libro delle sette e delle fedi religiose), che annoverò e presentò i punti di vista dottrinali di tutte le religioni e le filosofie esistite sino a quel tempo scrisse: ”Gli ebrei che sono entrati nell’Islam, dopo la loro conversione hanno inventato e introdotto in questa fede numerosi Hadith sull’esistenza materiale e corporeità di Dio. Tutti gli hadith che attribuiscono delle caratteristiche umane e corporarie al Signore traggono origine dalla Torah”.
Ibn-e-Khaldun, il grande filosofo e storico islamico, riferenedosi all’influenza dell’ebraismo sui pensieri di certi musulmani scrisse: ”Nei primi anni dell’Islam, visto che gli arabi non sapevano leggere e scrivere, chiedevano le loro domande sulla creazione e i misteri dell’Universo agli ulema ebrei o agli Ansar(Ausiliari della religione). Ed è proprio per questo che anche nei libri di hadith più attendibili non sono pochi i detti e hadith che derivano dall’ebraismo e dalla versione manipolata della Torah”.
La concezione dell’esistenza e degli attributi di Dio che viene sostenuta dai salafiti è contraria anche a tutto ciò che è contenuto nell'Islam dei primi tempi e nel Corano. Il pensiero salafita, di cui Mohammed Ibn-e-Abdel Wahab, fondatore del wahabbismo, si presentava come seguace, nel corso della storia venne contestato fortemente dagli ulema dell’Islam, sia sunniti che sciiti.