Giu 06, 2016 06:22 CET
  • Islam, la mia scelta(117): Straide Smart

Secondo la fede islamica la ricerca della pace universale deve passare attraverso la ricerca della pace con se stessi. Quindi per porre le basi di una pace che interessi il maggior numero possibile di umani, bisogna prima infondere la pace nei recessi più profondi della coscienza dei singoli individui; infatti ciascuno di noi ricopre un ruolo fondamentale nell’affermazione della pace, poiché la società si sviluppa a partire dai singoli.

Il Corano, sacra scrittura dei musulmani, definisce in sintesi nella sura Ikhlas (pura fede) il Monoteismo puro (Tawhìd) professato dall’Islam e da tutti i profeti, dalle origini dell’umanità:

“Dì: “Egli Dio è Unico, Dio è l’Assoluto, non ha generato, non è stato generato e nessuno è uguale a Lui”.

Nel proprio intimo, ogni uomo, è convinto che nessuno può essere il Creatore di se stesso, e che l’universo e ogni creatura hanno un creatore che a loro provvede. Il Monoteismo è basato dunque sulla ragione, che non contrasta con questa convinzione. Solo il Monoteismo puro non legato all’elaborazione astratta e all’invenzione teologica, soddisfa la ragione.

Dio è quindi unico, con capacità infinita di volere e di potere; è il creatore dell’uomo al quale promette la salvezza nella sottomissione e nell’ubbidienza ai Suoi comandamenti.

La concezione che l’Islam ha di Dio non è antropomorfica, ma deriva dalla qualità dei Suoi 99 attributi, rivelati nel Corano. Così Dio è il Creatore, il Saggio, il Misericordioso, l’Onnipotente, l’Onnisciente, Colui che dà la vita, la morte e la resurrezione agli uomini, l’Essenza dell’esistenza di ciascuno, il Determinatore di tutto, e così via. L’Unicità e l’Incondivisibilità del Suo Potere divino, rappresentano il fondamento del Monoteismo.

Nella testimonianza “Non c’è altra divinità all’infuori di Dio“, l’uomo ammette l’unicità di Dio e professa la sua dipendenza dal Creatore. Questa dichiarazione lo rende libero dall’asservimento ad altri uomini e alle proprie passioni, consapevole delle proprie responsabilità di creatura obbediente agli insegnamenti divini. Nell’adorazione di Dio, l’uomo manifesta la propria fede e accetta il Monoteismo come l’espressione più naturale della ragione.

Amici Straide Smart dall’America è una della persone che ha trovato il Monoteismo come l’espressione più naturale della ragione.

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Straide Smart è un giovane americano la cui vita venne cambiata con un prezioso regalo di compleanno. Lui parlando al riguardo ci racconta: ”Quando studiavo all’università dell'Illinois conobbi un egiziano. Man mano diventammo intimi amici. Un giorno lui come regalo di compleanno mi diede una copia del Corano, sacro libro dei musulmani in arabo. Io consideravo sempre con rispetto tutte le sacre scritture divine. Quindi per assumere il contenuto del Corano decisi di imparare la lingua araba. La lettura di questo libro celeste destò una tale passione in me che  non lo potevo allontanare da me e lo portavo con me dappertutto. Per capire le parole arabe che non comprendevo il mio amico musulmano mi mise in contatto con altri musulmani. Grazie al loro aiuto approfondii la mia conoscenza sull’Islam. Il cristianesimo ci consigliava sempre di trattare con affetto e gentilezza il prossimo. E la gentilezza e la simpatia furono proprio la caratteristica saliente del comportamento dei musulmani nei confronti degli altri all’università. Un giorno per esempio uno degli studenti musulmani raccoglieva fondi per un suo amico che non poteva pagare la tassa dell’università. O quando un altro studente perse tutti i suoi beni, circa 18 dei suoi amici musulmani lo aiutarono a poter ricostruire la sua vita. Per me era ben chiaro che questo loro sentimento di amore e solidarietà verso gli altri nasceva proprio dall’ideologia in cui essi credevano. In quel periodo io facevo parte di un’organizzazione cristiana di beneficenza ed ogni domeniva frequentavo regolarmente la chiesa. Però nella mia mente c’erano numerosi dubbi e domande sulla dottrina cristiana che mi turbavano molto”.

Musica

“La Trinità cristiana, per esempio, mi sembrava assurda. Tutto mentre nell’Islam non esisteva questo concetto e il Corano sottolineava sempre il fatto che Dio era unico, non aveva nè figli, nè compagni. La visione islamica di Dio mi sembrava  molto ragionevole. Infatti la fede islamica invitava tutti ad adorare un Dio Saggio, Giusto, Misericordioso, Onnipotente e Onnisciente che non ha generato, non è stato generato e nessuno era uguale a Lui e tutte ciò che esisteva nei cieli e sulla terra appartenevano a Lui. Io pensai ore e ore alla preghiera ed al legame tra Dio e l'uomo nell’Islam. Il concetto di “confessione dei peccati a un sacerdote” nella teologia cristiana non era affatto accettabile per me. Io credevo sempre che per parlare con il nostro Creatore non avessimo bisogno di nessuna mediazione e che potessimo chiedere direttamente a Lui ciò che volevamo. Io avevo visto i musulmani che invece di confessare i loro peccati a un loro religioso, chiedevano perdono direttamete a Dio, da soli e senza bisogno di un mediatore umano. Frequentai di più i musulmani dell'Illinois che rispondevano con pazienza ai dubbi ed alle domande sull’Islam. E così dopo aver condotto seri studi sulla fede islamica decisi di abbracciare questa fede e diventare musulmano. Ora ringrazio di cuore il Signore per avermi guidato verso la Salvezza e la felicità eterna”, conclude il neo-musulmano americano Straide Smart.