Giu 22, 2019 12:07 CET
  • Fanatismo: falso volto dell'Islam (82): il Daesh

Amici è da qualche settimana che stiamo trattando il discorso sulla formazione del gruppo estremista di ispirazione salafita Daesh, conosciuto in Occidente come Isis o Isil, un gruppo di natura terroristica guidato da Abu Bakr Al Baghdadi.

Il Daesh è ispirato dal Salafismo quindi considera la lotta armata un dovere di ogni musulmano. Come al-Qaeda e molti altri gruppi estremisti odierni è un prodotto dell'ideologia wahabbita. Segue un'interpretazione fondamentale e non vera dell'Islam.

Le origini di Daesh vanno ricercate all’interno dell’Iraq nel periodo successivo l’operazione militare americana che ha portato alla caduta del regime di Saddam Hussein.

La creazione del ramo di al-Qaeda in Iraq avvenne ad opera di Abu Musab al-Zarqawi che era un militante  della Giordania.

dopo la morte di al Zarqawi, venne annunciata la nomina del suo successore, Abu Hamza al Muhajir conosciuto con il nome di battaglia di Abu Ayyub al-Masri

Al Masri stabilì una propria leadership, mantenendo il gruppo operativo e spingendo la violenza settaria a livelli più alti.

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Nel 2006 alcuni mesi dopo la morte di al-Zarqawi,  il gruppo dell’ "al-Qaeda in Iraq" fu trasformata in al-Dawla al-Islamiyya (Stato Islamico dell'Iraq) dove il ruolo principale era ricoperto dal gruppo di operativi affiliati ad al-Qaeda in Iraq a cui si univano quelli di ulteriori organizzazioni estremiste tra cui è possibile citare Majlis Shura alMujahideen, Jaish al-Fatihin, Jund al-Sahaba e Katibat Ansar al-Tawhid walSunnah. Il gruppo era guidato da Abu Omar al-Baghdadi il cui vero nome era Hamid Daoud Muhammad Khalil al-Zawi.

Nel 1987 Abu Omar al-Baghdadi era stato espulso dall’Iraq e si era unito ai mujahideen in Afghanistan per combattere le truppe sovietiche. Tra il 2004 ed il 2005 aveva partecipato alla battaglia per Fallujah venendo ferito alla testa.

Al-Dawla al-Islamiyya riuscì ad imporsi maggiormente nell’Iraq occidentale specialmente nella provincia di Anbar e continuò nel periodo 2006-2007 la strategia di al-Zarqawi di attaccare le truppe statunitensi, la popolazione sciita ed i rappresentanti governativi di Baghdad.

Con l’annuncio della creazione del cosidetto “Stato Islamico dell'Iraq  e di un nuovo leader – Abu Omar al Baghdadi – al Masri riuscì a far convergere verso l’organizzazione molti gruppi estremisti iracheni. Dal 2006 cominciò a svilupparsi, all’interno del movimento estremista, una lotta interna per il controllo del gruppo.

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Tra il 2008 ed il 2011 il potere del movimento venne notevolmente ridimensionato fino a svanire quasi del tutto; nel 2007.

Nello stesso momento, un movimento noto come il “Risveglio sunnita” portò gli sceicchi locali a rivoltarsi contro al Qaeda in Iraq, convincendo la popolazione sunnita a voltare le spalle a questo gruppo estremista, in quanto stranieri e nemici.

Il primo progetto di “Stato Islamico dell’Iraq”fu un fallimento. Entro l’inizio del 2008 furono uccisi 2400 membri del gruppo e arrestati oltre 8000 prigionieri. Nel frattempo, il flusso di combattenti stranieri era diminuito dal 120% al mese al 45% al mese.

Pian piano però questo cosidetto Risveglio sunnita che venivano economicamente appoggiato dagli Usa pian piano, invece di combattere gli estremisti, comportarono l’alleanza tra le tribù sunnite e Daesh nella campagna contro il governo centrale dell’Iraq.

Nell’aprile del 2010 venne ucciso Abu Omar al-Baghdadi e Abu Hamza al-Muhajir. Lo smantellamento della leadership dello Stato islamico dell’Iraq consentì l’ascesa dell’attuale leader, Abu Bakr al Baghdadi. Sotto il nuovo leader le cose cominciarono a cambiare.