Ott 02, 2019 12:02 CET
  • Cosa produce l’Iran? (13) L’industria del cuoio I

Nel nome di Dio. Cari amici, salve a voi; l’Iran e’ la 18esima economia mondiale e dipende solo per il 25% dall’esportazione di petrolio. E quindi e’ lecito domandarsi “Cosa produce l’Iran”? Seguiteci e lo saprete...

Il cuoio ed i prodotti di cuoio come scarpe, borse ed ecc… sono un’altra delle produzioni importanti dell’Iran di oggi.

L’industria del cuoio e’ vecchia quanto la storia stessa dell’uomo che sin dalla notte dei tempi uso’ le pelli degli animali per coprirsi e sopravvivere al freddo.

Ben presto, l’uomo, imparo’ anche tutta una serie di operazioni fisiche e chimiche per trattare queste pelli e trasformarle in quello che oggi noi definiamo cuoio.

Il cuoio è il materiale ricavato dalla pelle degli animali la quale, in seguito a un processo denominato "concia" viene resa imputrescibile.

Nella grande maggioranza dei casi il cuoio (nel linguaggio corrente detto anche pelle o pellame come in "giacca in pelle" o "pellame per abbigliamento") è ottenuto dalla pelle di animali allevati ed abbattuti a scopi alimentari e pertanto i cuoi di gran lunga più utilizzati sono cuoi boviniovinicapriniequini, di pesci e più raramente di cangurocervostruzzo.

Il cuoio ha caratteristiche di resistenza e soprattutto igieniche molto elevate che lo rendono particolarmente adatto alla produzione di molti manufatti di uso comune. È noto, ad esempio, che le calzature in cuoio favoriscono la traspirazione e quindi evitano lo sviluppo di funghi, muffe ed altre patologie della pelle e del piede prodotte dal ristagno di umidità all'interno della calzatura. Analogamente per altri manufatti destinati all'abbigliamento umano. Si dice, infatti, che il cuoio "respira" in quanto si lascia attraversare dal vapor d'acqua emanato dal corpo umano.

 

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In Iran l’industria del cuoio ha almeno 3 millenni di vita; i reperti archeologici dimostrano che gli antichi persiano usavano il cuoio per realizzare scarpe, contenitori e bardature per cavalli ed altri animali. Anche in tempi piu’ recenti, viaggiatori come il francese Chardin, che sono stati in Iran nel 17esimo secolo, in epoca Savafide, hanno assistito alla lavorazione del cuoio ed alla bravura dei persiani in quest’arte.

Chardin parla soprattutto del cuoio Saghari’, una tipologia di cuoio usata soprattutto per la realizzazione di stivali e scarpe che venivano esportati in India ed in Medioriente dalla Persia del periodo Safavide; la citta’ di Tabriz era il principale centro di produzione di questo tipo di cuoio molto raffinato.

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