Ott 06, 2019 13:25 CET
  •  Il progresso scientifico dell’Iran (11): Innovazione e conquiste scientifiche dell'Iran

L’Iran, l’erede dell’antica Persia, e’ sicuramente una delle culle della civilta’ e della scienza mondiale. La nazione e’ entrata in realta’ in un periodo buio e di inconsistenza nel settore della scienza dalla fine del 18esimo secolo ma e’ improvvisamente rinata sotto questo aspetto con la rivoluzione islamica del 1979, quando la popolazione iraniana ha deciso di riavviare la sua lunga traduzione di scoperte, di ricerca e di studio.

Nel 2015, l’Iran si e’ confermato come il piu’ progredito dei paesi islamici nella ricerca scientifica, aggiudicandosi l’1,53% della produzione scientifica mondiale; l’Iran eccelle soprattutto nella sezione della medicina, dell’ingegneria e dell’agricoltura.

In questo programma cercheremo di esaminare, al passo coi tempi, alcune delle piu’ importanti innovazioni e conquiste scientifiche dell’Iran degli ultimi mesi. Con l’augurio che cio’ possa dare un contributo alla conoscienza dell’Iran di oggi e possa favorire maggiori collaborazioni tra Teheran e Roma.

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Con 80 milioni di abitanti e una superfice di 1 milione e oltre 600 mila Kmq l’Iran è la 18 esima economia mondiale e la seconda nell’area mediorientale e nordafrica.

L’accordo nucleare raggiunto con la comunità internazionale nel luglio del 2015 ha rappresentato una svolta economica internazionale.

L’intesa infatti ha permesso la revoca di circa il 90% delle sanzioni economiche che gravavano sul Paese.
Tra le altre bisogna ricordare quelle che imbrigliavano la Banca Centrale iraniana e le banche commerciali.

Alexis Bonnel, BENTELER C. Germany:

“La progressiva reintegrazione dell’Iran nel l sistema finanziario internazionale è uno dei maggiori risultati, ma il cammino da fare è ancora lungo.
Migliorano i rapporti e possiamo credere in un futuro migliore; i problemi esistono ancora e li stiamo affrontando, come ho già detto, non si risolvono dall’oggi al domani, ma c‘è un buon margine di miglioramento”.

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In seguito all’accordo sul nucleare l’Iran ha aperto le porte a nuovi investimenti, molti infatti i Paesi e le società interessate a mettere piede nella Repubblica islamica. Anche se recuperare il tempo perduto così come il gap tecnologico non è semplicissimo e richiede comunque tempo.

“Kamran Sepehri, Iran Khodro Company: 
L’accordo nucleare ci ha permesso di firmare nuovi contratti con aziende estere e l’azienda iraniana, Iran Khodro ha subito approfittato di questa opportunità e il primo risultato, il primo prodotto, è della settimana scorsa”.

Teheran spera di aprire nuovi canali commerciali con industrie forti nel settore delle nuove tecnologie ma non solo. Tra le prime cose fatte il rinnovo della vetusta “flotta aerea”: 

Iranair rinnova la flotta con 180 jet passeggeri di Airbus e Boing, ma non ha disdegnato anche alcuni modelli del gruppo franco-italiano Atr funzionali a ridare slancio al commercio e agli scambi interni.

Saeed Leylaz, analista:

“La Francia, penso, sia il primo Paese con cui intratteniamo scambi, la Germania arriva subito dopo. I francesi vendono i propri prodotti, automobili, in modo particolare, anche alcuni airbus sono stati consegnati. Sono fatti importanti, e ancora alcuni aerei italiani verranno consegnati questa settimana. Si tratta di cooperazioni importanti”.

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Negli ultimi anni c‘è stato un controllo dell’inflazione scesa ad un valore ad una cifra, l’8,6% nel 2016, dal 40% a metà 2013; mentre il tasso di disoccupazione resta ancora alto e si attesta tra il 10 e il 12%.

 

La presenza dello Stato nell’economia del Paese è ancora forte, con partecipazioni maggioritarie in grandi imprese pubbliche e semi-pubbliche anche se sono state avviate misure strutturali basate su principi di economia di mercato.

Seyyed Javad Seyyedpour, giornalista:

“L’accordo nucleare è stato un passo fondamentale, adesso bisogna facilitare le condizioni per facilitare gli affari , cosa che ancora non è stata fatta.

Siamo oltre il modello “nessuno perde nessuno ci guadagna”; anche l’Iran dovrebbe avere un suo beneficio ormai.

Non dovremmo avere una situazione in cui un costruttore di automobili viene Iran ma non può trasferire i propri soldi”.

I giacimenti petroliferi e di gas iraniani fanno gola a molti investitori, i giagimenti iraniani infatti sono tra i più grandi al mondo. Ma il petrolio pesa per il 15% sul Pil, tanto che esperti, e lo stesso Fmi, sono convinti che in futuro la crescita economica iraniana sarà trainata non dal settore petrolifero ma dagli investimenti esteri.