Moschee nel mondo (6) La Moschea Al Nabi II
La moschea nella cultura e nel pensiero islamico viene considerata la casa di Dio, il luogo dove i fedeli esprimono la loro adorazione nei confronti dell'unico Dio Onnipotente. Non a caso, questi edifici, sono anche la massima espressione dell'architettura e di numerose arti sviluppatesi nei secoli, nel mondo islamico. Con questa rubrica, vogliamo farvi conoscere, le piu' belle moschee del mondo!
Amici anche oggi, prosegue il discorso sulla moschea Al-Nabi o Al-Nabawi di Medina, il secondo luogo piu’ sacro per i musulmani del mondo, meta ogni anno di migliaia di pellegrini.
Uno dei luoghi sacri particolari di questa moschea e’ il Minbar (pulpito) del profeta dell’Islam.
Secondo le tradizioni storiche, inizialmente il profeta si appoggiava ad una palma al momento dei sermoni, quando poi uno degli apostoli gli propose di costruire un pulpito o Minbar, in modo che il profeta si potesse sedere al momento del sermone per non stancarsi; l’altra funzione del Minbar era far stare il profeta piu’ in alto in modo che tutta la gente lo potesse vedere.
E fu cosi’ che venne costruito un Minbar che aveva due gradini e poi un terzo gradino che era il posto per far sedere il profeta; nelle dispute giuridiche, il profeta ordinò poi che i giuramenti avvenissero accanto al suo Minbar e aggiunse: “Chiunque giurera’ il falso accanto al mio Minbar, seppur per uno spazzolino da denti, avra’ il fuoco come dimora”.
Questo Minbar venne utilizzato fino al periodo di Moaviyah, sultano omayyade; egli cerco’ di portare a Damasco questo pulpito ma incontro’ la resistenza degli abitanti di Medina; in seguito, un artigiano aggiunse 6 gradini al Minbar del profeta che arrivo’ ad averne 9.
Come abbiamo detto in precedenza, nel 14esimo secolo, ci fu un grande incendio nella moschea e in questo anche questo pulpit bruciò. Cio’ che era rimasto del pulpito dopo l’incendio venne sotterrato proprio dove oggi si trova il pulpito nuovo della moschea. Quello che abbiamo chiamato tra virgolette nuovo, e’ a sua volta del secolo 18esimo ed e’ fatto di marmo e abbellito con parti in oro e venne fatto realizzare da uno dei sultani ottomani.

Al tempo del profeta, la nicchia nel muro in direzione della Mecca, ossia il Mihrab, non era ancora esistente. Nel periodo del sultano omayyade Omar ibne Abdul Aziz, egli realizzò un Mihrab nella moschea di Medina nel punto in cui si narrava il profeta avesse l’abitudine di pregare. Questo Mihrab ha subito molte modifiche nel corso dei secoli e l’attuale aspetto del Mihrab, fatto di marmo con su incisi dei versetti del Corano, e’ opera dei sultani Mamelucchi d’Egitto; secondo la religione islamica, guardare questo Mihrab ha lo stesso merito che guardare direttamente la Kaaba, al centro della Mecca.
E’ infatti il luogo dove il messaggero di Dio, Mohammad, la pace sia su di lui e sulla sua immacolata famiglia, posava la sua fronte sulla terra adorando l’unico Dio.
Nella moschea di Medina ci sono comunque anche altri Mihrab, come quello ad esempio di Tahajjod, che si trova dietro alla porta della casa di Fatima (la pace sia con lui) e difronte al Sofa’. In alcune notti, il profeta pregava dinanzi a questo Mihrab.
Un altro Mihrab di importanza storica e’ proprio quello di Fatima (la pace sia con lei), che si trova all’interno della casa della figlia del profeta, a sud del Mihrab di Tahajjod.
L’altro Mihrab viene detto Uthmani e secondo alcuni risalirebbe al periodo del terzo califfo ben guidato, mentre altri sono del parere che tale nomenclatura sia dovuta al fatto che sia stato costruito nel periodo ottomano, e quindi in un periodo molto piu’ tardo.
Attualmente, proprio questo Mihrab e’ usato dall’imam della moschea di Medina al momento della preghiera collettiva.