Nov 11, 2019 12:06 CET
  • Fanatismo: il falso volto dell'Islam (90):Jaish al-Fatah

Amici proseguiremo anche oggi il discorso sui gruppi estremisti di matrice salafita, attivi in particolare in Medioriente. Come ricorderete nelle puntate precedenti vi abbiamo parlato della formazioni di alcuni di questi gruppi  tra cui il Daesh(noto in Occidente come l'Isisi), il Fronte al Nusra, Jaysh al-Islam (Esercito dell'Islam), al-Jabha al-Islamiyya (Il Fronte Islamico) e Al-jaysh al-suri al-hurr ovvero l'Esercito Siriano Libero, (ESL).

Oltre ad essi ci sono anche decine altri di gruppi estremisti che come funghi spuntano ogni tanto sul suolo siriano. Grazie al sostegno dei paesi occidentali ed i loro alleati regionali questi terroristi hanno trasformato la Siria in una grande roccaforte dei gruppi takfiriti.

Il Jaish al-Fatah(Esercito della Conquista) è un altro di questi gruppi terroristi che combatte contro il governo siriano. Il Jaish al-Fatah, formato il 24  marzo 2015, è una alleanza composta da sette gruppi estremisti guidati dal ‘Fronte al Nusra’, ovvero la filiale ufficiale siriana di al Qaida ritenuta dalla Comunità internazionale un’organizzazione terroristica.

All’interno di questa coalizione ci sono altri gurppi  salafiti come Ahrar al-Sham(Uomini liberi della Grande Siria), Judn al Aqsa(Esercio di al Aqsa), Jaysh al Sunnah(Esercito di al Sunnah), Liwa al-Haqq(Brigata della Giustizia), Feilaq al Sham(Legione della Grande Siria), Anad al Sham(Soldati del Levante’ o la Grande Siria )…

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Il Jaish al-Fatah gode del pieno appoggio dell’Arabia Saudita , del Qatar e della Turchia.

Obbiettivo strategico di questa nuova formazione come dichiarato da loro stessi è stato quello di  ricompattare gli estremisti di diverse orientamenti e conquistare Aleppo, seconda più grande città del Paese e rovesciare il governo del presidente  Bashar al Assad.

L’ Esercito della Conquista fin dall’inizio della sua formazione cercava di presentarsi come un gruppo dei ribelli”moderati” però essi hanno commesso gravi crimini in particolare nelle regioni siriane di Idlib, Hama, Daraa e Quneitra.

L’11 giugno 2016 le milizie di al-Nusra che guidava questa nuova coalizione hanno ucciso almeno 20 persone nel villaggio di Druze a Qalb Lawzeh nella provincia di Idlib.

Il 12 maggio 2016 I terroristi guidati dal Fronte al-Nusra e dall’ Ahrar al-Sham hanno massacrato 42 civili ed hanno rapito circa 70 persone dopo aver preso il controllo del villaggio alawita di Zara'a nel sud di  Hama.

Il 30 ottobre 2016, 38 persone, tra cui 14 bambini, sono state uccise dai razzi lanciati dalle milizie dell’Esercito della Conquista ad Aleppo.

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L'Esercito dei Mujaheddin e al Ansar è un’altra coalizione di gruppi terroristi, creata nel marzo 2013 nel contesto della guerra civile siriana.

Le aree di combattimento dell'Esercito dei Mujaheddin sono principalmente i governatorati di Aleppo e Hama e Lattakia, dove agisce in collaborazione con l'Esercito Siriano Libero e il Fronte Islamico. Il numero di miliziani è sconosciuto. Alcune stime contano più di 5.000 uomini.

Tarkhan Tayumurazovich Batirashvili è stato il leader di questo gruppo armato ed è stato un militare e terrorista georgiano, in precedenza sergente dell'esercito georgiano e comandante delle formazioni armate dell’Isis in Siria; tra questi ranghi era meglio conosciuto col nome di battaglia Abu Omar al-Shishani. Al momento della sua morte era tra i più ricercati del mondo, con una taglia di 5 milioni di dollari.

Secondo il Ministero della Difesa georgiano, Batirashvili venne arrestato nel settembre del 2010 per possesso illegale di armi da fuoco e fu condannato a tre anni di carcere. Dopo aver trascorso circa 16 mesi in prigione, venne rilasciato all'inizio nel 2012 e subito dopo abbandonò il paese; in un'intervista pubblicata su un sito web dei terroristi, Batirashvili ha dichiarato che l'esperienza del carcere lo aveva trasformato.

Batirashvili riferì a suo padre che stava partendo per Istanbul, dove i membri della diaspora ceceni erano pronti a reclutarlo per guidare i combattenti all'interno della Siria; d'altronde, già un fratello maggiore di Tarkhan era andato in Siria qualche mese prima. In un'intervista, Batirashvili ha detto che aveva preso in considerazione l'ipotesi di andare in Yemen e che visse per poco tempo in Egitto prima raggiungere la Siria nel marzo del 2012