Dic 07, 2019 14:23 CET
  • Islam, la mia scelta (163):Mercy Boeck dagli Usa

Oggi viviamo in un mondo enormemente influenzato dalla copertura dei media. Immagini, testi, titoli e notizie possono con la stessa facilità presentare una notizia falsa come dei fatti veramente accaduti.

 Per quanto il resoconto non corretto, la disinformazione non sia sempre continuamente rivolta verso la religione  , un resoconto poco accurato di qualsiasi credo religioso crea pregiudizi di massa ed ingiustizia. Da molti anni prevalgono cronache “Islamiche” incomplete  e distorte, specialmente riguardo al terrorismo e alla guerra. Una comprensione serena e veritiera dell’Islam può solo essere fondata sui suoi insegnamenti fondamentali e un tale studio svelerà una religione che non solo aborre la violenza, ma in effetti promuove la pace a tutti i livelli – anche durante un scontro bellico.
L’Islam è una religione comprensiva. Si rende conto che con la debolezza umana, l’ambizione e il dinamismo ci saranno occasioni in cui la disputa, il conflitto e anche le guerre saranno inevitabili.
Benchè l’Islam proibisca iniziative di guerra o aggressioni, quando diventa inevitabile per i mussulmani combattere una guerra difensiva, l’insegnamento dell’Islam avanza su rigide linee guida. Per esempio devono essere rispettati la libertà e i diritti dei non-belligeranti. I vecchi e gli infermi, le donne e i bambini devono essere protetti da ogni male. Le proprietà residenziali (le abitazioni) devono essere lasciate intatte e i raccolti e le piantagioni non devono essere danneggiati; e la lista prosegue. Anche quando si arriva ai nemici che si confrontano sul campo di battaglia, l’Islam comanda che, se il nemico sollecita la pace, le ostilità devono essere interrotte e la pace deve essere accettata. Proprio da questa affermazione assolutamente basilare si può capire che nell’Islam non c’è spazio per il terrorismo in nessuna forma. Al contrario viene incoraggiata l’interazione religiosa e l’armonia. Amici in questa puntata insieme a voi ascolteremo la storia del ritorno all’islam di Mercy Boeck  dagli Usa.
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Mercy Boeck  ha 25 anni ed è nata in Carolina del Nord negli Usa. Lei vive con suo marito e i suoi quattro gatti in una piccola città e fino a poci mesi fa praticava il cristianesimo però ora solo poche persone nella sua famiglia: sua madre e suo marito, sanno che Mercy ha abbandonato la confessione cristiana e abbracciato l’islam. Mercy ancora non ha ufficialmente dichiarato la sua conversione all’islam, lei parlando del suo ritorno alla fede islamica ci racconta così:” tutto è cominciato da quando frequentavo la scuola superiore. Avevo una compagna di classe musulmana. Lei eseguiva cinque volte al giorno la salat(preghiera islamica). Ad essere sincera, io trovai l’idea di pregare Dio cinque volte giorno  molto più reale e convincente di ciò che si consigliava di fare a un fedele cristiano. Fu proprio in quel momento che l’interesse verso l’islam fu coltivato nel mio cuore però ci volle ancora qualche anno affinchè quel seme germogliasse. Qualche anno fa vidi un quadro disegnato da un sorella musulmana che raffiguarava una musulmana e una suora cristiana mangiare felicemente insieme. La foto fece molta impressione su di me. Sotto l’immagine c’era l’indirizzo di un sito che ti collevava a sua volta a un altro blog  dal titolo “Imam Suhiab Webb” che veniva gestito da un missionario musulmano. da quel giorno cominciai a leggere i post di quel blog ed a ascoltare perfino i file di alcune lezioni e discorsi sull’islam. Naturalmente nella mia mente sollevarono dei dubbi sull’islam; quindi per trovare la risposta delle mie domande decisi di approfondire la mia conoscenza su questa fede e lo feci.
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Pian piano concoscendo la fede islamica, mi resi conto che il vero islam non aveva nulla a fare con quell’immagine che si cercava di rappresentare e farci credere di questa religione nel nostro paese: l’islam non fu quella religione violenta e aggressiva che la chiesa cercava di presentarci. Fu così che finalmente presi la mia decisione e divenni musulmana. grazie a Dio, mio marito, pur non essendo ancora musulmano, ha sostenuto questa mia scelta e mi ha dato forza per poter perocorrere al meglio questo cammino. Per lui se questo stile di vita mi rende felice, dovrei seguirlo. Dopo la mia conversione, le difficoltà non mancano. Al lavoro per esempio non mi permettono di portare l’hijjab. Anche mio padre vedendomi a volte verstire in modo islamico, mi prende in giro. Però malgrado queste difficoltà io non mi sento delusa o umiliata. Finora non conosco molti musulmani in questa città. Purtroppo il venerdì a causa del lavoro non riesco ad andare in moschea. Vicino a casa nostra c’e una piccola moshcea. Dove noi viviamo ci sono molti musulmani e purtroppo la moschea non ha abbastanza spazio per ospitare tutti i fedeli quandi stiamo esaminando la situazione della zona per  costruire una moschea più grande.
Secondo me, bisogna anche pensare alla costruzione degli spazi di preghiera destinata solo alle donne, o perfino edificare delle moschee a gestione esclusivamente femminile. Oggi purtroppo in Medioriente, i gruppi salafiti cercano di presentare un islam inventato da loro quindi bisogna lavorare tanto per contrastare questa ideologia sviata.”, conclude Mercy, la neo musulmana americana.