Gen 07, 2020 12:25 CET
  • Cosa produce l’Iran? (22) L'industria del gas naturale liquefatto

Nel nome di Dio. Cari amici, salve a voi; l’Iran e’ la 18esima economia mondiale e dipende solo per il 25% dall’esportazione di petrolio. E quindi e’ lecito domandarsi “Cosa produce l’Iran”? Seguiteci e lo saprete...

Una delle voci sempre più importanti nella produzione iraniana e’ quella del gas naturale e quella del gas naturale liquefatto. Oggi vi proponiamo gli ultimi aggiornamenti su questo settore. Non mancate!

 

Il 21 giugno scorso l’Iran ha avviato l’esportazione di gas naturale in Iraq, che va chiariamente oltre una mera iniziativa economica e smuovera’ sicuramente certi equilibri nella regione.

Con la dichiarazione dell’NIGC (National Iranian Gas Company), Teheran ha iniziato a pompare 7 milioni di metri cubi (mmc) di gas al giorno verso Baghdad, la capitale della nazione alleata; qui il gas persiano andra’ immediatamente alle centrali elettriche di Al Sadr e di Al Mansourah. Il gasdotto per Baghdad e’ opera della societa’ iraniana MAPNA Group che dara’ 3000 megaWatts alla rete elettrica irachena (attualmente di 8500 megaWatts).

In base ai contratti siglati tra i due paesi, questo volume dovrebbe raggiungere i 20-25 mmc al giorno e nei mesi caldi dell’anno (per via dell’aumento del consumo di gas per l’aria condizionata), questo volume e’ previsto fino ai 35 mmc giornalieri. Ma non e’ finita; secondo Behzad Babazadeh, direttore affari internazionali di NIGC, tra sei mesi iniziera’ anche la furniture di gas verso la citta’ portuale di Bassora (Basra in arabo), attraverso un gasdotto a parte; li i contratti prevedono 20 mmc al giorno con la possibilita’ di incrementare l’importazione a 35 mmc al giorno per l’estate; secondo la dichiarazione della NIGC, gli iracheni hanno pagato in anticipo il gas dei prossimi 4 mesi.

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Il gas per l’Iraq proviene dal mega-giacimento di South Pars, nel Golfo Persico, condiviso tra Iran e Qatar e che nasconde l’8% delle riserve di gas di tutto il mondo.

L’attuazione di questi accordi, firmati da almeno un anno, sono tra le prime conseguenze della scomparsa dell’Isis in Iraq, che ha creato la sicurezza necessaria per Teheran e Baghdad per promuovere un affare di estrema importanza, anche geopolitica.

Dopo la liberazione dalle grinfie dell’Isis, l’Iraq va ad allargare il club dei clienti del gas iraniano. Dopo la Turchia che oggi importa 30 mmc di gas al giorno (e per ora quindi rimarra’ la prima), e’ giunto l’Iraq che presto la superara’ (con 40 mmc di gas al giorno come minimo); a seguire Armenia e Azerbaijan.

Sul fronte con la Turchia, l’Iran cerca da sempre di realizzare l’ambizioso progetto di fare arrivare il proprio gas anche in Europa; un progetto che Teheran accetterebbe solo se Ankara fosse pronta a garantire che il gas esportato in piu’, arrivi in effetti nel vecchio continente e non venga consumato in Turchia. Un piano che avrebbe le sue conseguenze politiche, e non da poco, sia dal punto di vista degli iraniani che degli europei.

L’Iran in tale maniera, potrebbe diventare un partner ancor piu’ vicino dell’Europa mentre dall’altra parte, nel vecchio continente, non potrebbe dispiacere il fatto di diversificare i fornitori di gas.

Un cliente molto piu’ alla portata di mano, spiega la NIGC, e’ invece la Georgia, che riceverebbe gas attraverso un’appendice del gasdotto che arriva gia’ in Armenia. Da Teheran la disponibilita’ e’ stata annunciata ma pare che armeni e georgiani non abbiano ancora raggiunto l’intesa finale.