Feb 18, 2020 09:31 CET
  • Moschee nel mondo (17) la  moschea al Shajara di Medina

La moschea nella cultura e nel pensiero islamico viene considerata la casa di Dio, il luogo dove i fedeli esprimono la loro adorazione nei confronti dell'unico Dio Onnipotente. Non a caso, questi edifici, sono anche la massima espressione dell'architettura e di numerose arti sviluppatesi nei secoli, nel mondo islamico. Con questa rubrica, vogliamo farvi conoscere, le piu' belle moschee del mondo!

Oggi vi vogliamo parlare della moschea al Shajara, o Moschea dell’Albero, uno dei Miqat, o luoghi da dove inizia il pellegrinaggio islamico alla Meca e a Medina, detto anche Hajj.

La zona dove sorge la moschea di Shajara e’ detta Abar Ali e si trova a 7 chilometri dalla citta’ di Medina, presso la regione di Dhul Hulaifah.

La moschea di Shajara ha questo nome (dell’Albero), perche’ sorge sul luogo dove si trovava il Samareh, l’albero sotto al quale pregava Muhammad (la pace sia con lui e con la sua immacolata famiglia), quando partiva da Medina per raggiungere La Mecca.

Per ben tre volte il profeta inizio’ il suo pellegrinaggio da questo albero, l’ultima volta nell’ultimo anno della sua vita, prima dello storico Hajjat-ul-Wida’ o Pellegrinaggio d’Addio, durante il quale proclamo’ Ali ibne Abitaleb, il suo successore alla guida della comunita’ dei fedeli. E’ proprio per questo che la moschea e’ amata da tutti i musulmani e dagli sciiti in particolare.

Abar Ali, e’ l’altro nome della moschea che significa “I pozzi di Ali”, proprio perche’ qui il venerato Ali (la pace sia con lui), aveva scavato numerosi pozzi per irrigare i palmeti.

Nell’ottavo secolo islamico, ovvero nel 15esimo secolo cristiano, il luogo di culto venne danneggiato in maniera rilevante ma continuo’ ad essere frequentato dai devoti.

Probabilmente all’inizio aveva una sala della preghiera ed un cortile, ma nel 15esimo secolo dell’edificio, era rimasto solo il muro del perimetro. Nel periodo ottomano, nel 17esimo secolo, un indiano divenuto musulmano si occupo’ del restauro e della ricostruzione della moschea, e dell’aggiunta di un minareto.

 

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L’ultima ricostruzione della moschea riguarda il periodo del regno di Fahad bin Abdulaziz, che regno’ in Arabia Saudita dal 1982 al 2005. La moschea venne innanzitutto ampliata fino a 90 mila metri quadrati di superfice con aree per il ristoro, parcheggio e diverse possibilita’ per rendere migliore l’accoglienza ai pellegrini. La moschea puo’ contenere 5 mila fedeli.

In generale si puo’ dire che come altre moschee ricostruite nel periodo saudita, ha completamente perso la sua identita’ e le parti antiche divenendo una moschea di lusso e dall’architettura imponente e moderna. 

Bisogna ricordare che esiste una moschea di Shajara anche nella citta’ della Mecca, da non confondere con questa, che a sua volta e’ una delle moschee antiche della citta’.

Questa seconda moschea di Shajara, meno nota della prima, si trova sulle alture della Mecca e viene cosi’ chiamata perche’ un giorno li’, il profeta chiamo’ un albero ed esso inizio’ a camminare e raggiunse il profeta per miracolo.

Infatti, uno dei pagani della Mecca, che era stato invitato alla fede nell’unico Dio, si chiamava Rokana bin abd Yazid bin Hashem” e aveva detto al profeta che avrebbe accettato la fede se lui avesse chiamato un albero e questo si fosse mosso. A quel punto il profeta dell’Islam, che si trovava proprio in corrispondenza del sito di questa moschea, disse all’albero: “Col permesso di Dio vieni da me” ed allora l’albero aveva obbedito.

La moschea Shajara della Mecca si trova vicino alla moschea del Jinn e viene anche detta moschea di Jundrawy.