Le meraviglie sconosciute dell'Iran (2): l'Oasi di Shadegan
L’Oasi di Shadegan, è nel vero senso della parola una delle meraviglie sconosciute dell’Iran.
Si tratta di una delle aree umide protette a livello internazionale dalla Convenzione Ramsar, stilata nell’omonimo città dell’Iran nel 1971.
La zona delle paludi di Shadegan comprende un’area di 538 mila ettari e si trova accanto alle tre città iraniane di Abadan, Shadegan e Mahshahr; stiamo parlando dell’estremo sud-ovest dell’Iran, della regione del Khouzestan.
Nelle vicinanze di queste paludi, quelle di Shadegan, vi sono anche altre due zone umide inserite nel 1971 nella convenzione di Ramsar, la Baia di Khor Musa e la Baia di Khor ol Amaya.
L’Oasi di Shadegan è come un grosso pezzo di turchese puro, incastonato nelle terre del sud dell’Iran, nel Khouzestan, una della culle della civiltà umana.
Se avete deciso di raggiungere questa oasi paradisiaca del sud dell’Iran, detta Talab-e-Shadegan o Palude di Shadegan, dovete partire da Ahwaz, capoluogo della regione del Khuzestan, dove si può arrivare con un volo da Teheran.
Ad Ahwaz bisogna prendere l’autostrada Ahwaz-Abadan; all’altezza di Darkhubin, bisogna prendere la strada secondaria.
L’Oasi è circondata da villaggi che probabilmente esistono da migliaia di anni, dove gli abitanti vivono proprio grazie a questa Oasi. Le paludi e gli stagni di Shadegan sono naturali e sono uno dei luoghi più importanti sulla terra per la biodiversità.
Tutti i villaggi attorno a quest’oasi, sono popolati da iraniani che parlano l’arabo come dialetto locale e si occupano di agricoltura. Il prodotto principale è il dattero, nero, grosso e succoso e a dir poco squisito.
L’allevamento del bestiame, la pesca e la caccia sono le altre attività; l’artigianato è basato soprattutto sulla lavorazione delle abbondanti canne che si trovano nell’oasi di Shadegan.
Andando li è facilissimo fare un giro in barca, osservare specie di uccelli rari, ma soprattutto fare un giro da favola nei villaggi locali.
La cosa più attraente in questi villaggi è la tradizione gastronomica; il piatto per eccellenza è il Ghaliyè Mahì, un intingolo a base di verdure miste e pesce, servito insieme al riso. Viene preparato il pesce fritto, i gamberetti alla griglia o fritti e il pesce Subur, conosciuto in Occidente con il nome di Hilsa, molto saporito e amato dalla gente locale.
Sulle bellissime tovaglie apparecchiate sui tappeti, ci sono anche tanti dessert.
I datteri amalgamati con l’estratto di uva nera e sesamo, un dessert che aiuta i pochi visitatori dell’Oasi a recuperare le energie impiegate nelle avventurose passeggiate nei giri.
Circondata dalle acque dell’Oasi si trova il villaggio di Sorakhiyè, dove i ragazzi del paese portano i turisti in barca a fare dei fantastici giri.
Per il pernottamento, è facile raggiungere l’altrettanto bella Abadan che si trova a soli 45 km, dove vi sono alberghi di ottima categoria.
L’Oasi di Shadegan offre un ambiente naturale fantastico, dove vivono pesci e uccelli e dove si trovano spazi e paesaggi fantastici dove poter riposare e godersi l’atmosfera magica dell’inverno e della primavera.
Recatevi nel sud dell’Iran per scoprire l’Oasi di Shadegan, è una delle meraviglie sconosciute dell’Iran!
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