Giu 07, 2020 06:16 CET
  • Moschee nel mondo (24),  La Grande Moschea degli Omayyadi (I)

La moschea nella cultura e nel pensiero islamico viene considerata la casa di Dio, il luogo dove i fedeli esprimono la loro adorazione nei confronti dell'unico Dio Onnipotente. Non a caso, questi edifici, sono anche la massima espressione dell'architettura e di numerose arti sviluppatesi nei secoli, nel mondo islamico. Con questa rubrica, vogliamo farvi conoscere, le piu' belle moschee del mondo!

 

Oggi vi parliamo di una delle moschee piu’ belle del mondo, la moschea degli Omayyadi di Damasco! Non mancate!

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 La Grande Moschea degli Omayyadi (in arabo: جامع بني أمية الكبير‎, Ğāmi' Banī 'Umayya al-Kabīr), è il principale edificio di culto di Damasco, in Siria. Rappresenta un notevole esempio dell'architettura islamica.

Il luogo in cui sorge la moschea alla fine del III millennio a.C. era sopraelevato di circa 5 metri rispetto al territorio circostante; lì gli Amorrei eressero un tempio dedicato al dio semitico della tempesta, Hadad, che in epoca greca divenne Zeus e in epoca romana Giove.

I Romani modificarono il tempio originale, nel I secolo d.C. e ancora durante la dinastia dei Severi, tanto che il tempio divenne il più grande della Siria.

Con l'imperatore Teodosio, alla fine del IV secolo, a seguito del divieto imperiale di praticare culti diversi da quello cristiano, il tempio fu trasformato in una chiesa dedicata a san Giovanni Battista.

Nel 661, dopo la conquista araba, gli Omayyadi, all'interno del Temenos, terreno appartenente al Santuario del vecchio tempio pagano, fecero erigere una muṣallā all'aperto, per cui per alcuni decenni, musulmani e cristiani celebrarono fianco a fianco i loro riti.

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Nel 706 d.C. il califfo omayyade al-Walid I, riprendendo la politica del padre 'Abd al-Malik ibn Marwān che aveva eretto a Gerusalemme la cupola della Roccia, decise di dare vigore all'opera di monumentalizzazione della capitale Damasco.

Ordinò pertanto che si costruisse la grande moschea, ultimata nel 715, nel luogo dove era sempre stato il luogo di culto più importante della città, cioè inglobando la parte cristiana residua dell'originale chiesa dedicata a san Giovanni Battista, che era stata eretta da Teodosio sul tempio pagano del I secolo. Il califfo al-Walīd fece demolire tutti gli edifici esistenti all'interno del recinto sacro, risparmiando solo le tre torri-campanili, trasformate in minareti: il minareto di Gesù (ʿĪsā), quello di Qayt Bey (dal nome di un sultano mamelucco) e quello infine detto "della Sposa" (ʿarūsa), realizzò un edificio destinato a influenzare la successiva architettura religiosa islamica.

In merito esiste una tradizione che parla di acquisto a ottimo prezzo dell'area sacra cristiana.  

Nel 1082 fu fatta restaurare da Abu Nasr Ahmad ibn Fadl.

Il muro perimetrale della moschea segue la recinzione del tempio romano (e della chiesa bizantina).

L'edificio fu completamente rivestito di marmi e mosaici in pasta vitrea con conchiglie e madreperle inserite sul fondo oro, di cui si occuparono maestranze bizantine che poi rimasero a Damasco per istruire artigiani locali.

 

 

 

 

Cari amici ci auguriamo di ritrovarvi la prossima puntata. A presto!