Lug 03, 2021 10:14 CET
  • La Rivoluzione islamica: Sviluppo e produzione (26)

Amici come ben ricorderete la settimana scorsa abbiamo parlato delle sanzioni illegali imposte dagli Stati Uniti contro alcuni Paesi.

Sanzioni chesono diventate una sorta di punizione collettiva nei confronti dei cittadini di Paesi sanzionati come l’Iran, Siria, Libano, Venezuela, Russia.

Ma ad eccezione delle misure unilaterali quasi sempre forzate, la magior parte dei paesi d’Occidente dovrebbero anche prestare attenzione al nuovo sviluppo nel campo della sanzione dei diritti umani, la quale ha avuto un grande impatto sulla società internazionale e ha facilitato la nascita della sua “versione europea” e della “versione canadese”, formando così un sistema sanzionatorio multilaterale di partecipazione nel mondo. Questa nuova legge consente agli Stati Uniti e ai suoi alleati europei e non, di eludere le conseguenze morali che sono state incolpate in precedenza, come la “punizione collettiva” nei confronti dei cittadini dei Paesi sanzionati.

Le varie amministrazioni americane dai primi anni della rivoluzione islamica dell’Iran hanno sempre affermato che la massima pressione Usa contro la Repubblica Islamica non fermerà l’offerta di medicine e altre necessità umanitarie, ma le sanzioni bancarie stanno aumentando i prezzi delle importazioni, bloccando le catene di approvvigionamento e creando gravi carenze di medicine.

Recentemente il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato un video indirizzato al popolo iraniano. Nel video, il funzionario dell’amministrazione Trump, Brian Hook, afferma che è un “mito” che le sanzioni mirano all’accesso dell’Iran ai prodotti farmaceutici. Per più di un decennio, i medici iraniani hanno lottato per proteggere i pazienti dalle conseguenze delle sanzioni statunitensi. Hanno studiato gli impatti delle sanzioni sul settore sanitario iraniano e auspicato risposte migliori da parte del governo. Le scoperte fatte dagli scienziati e studiosi iraniani chiariscono che i danni inflitti ai pazienti iraniani non sono mitologia.

Il mondo integrato e interconnesso di oggi dipende dai sistemi bancari e dalle reti commerciali dominate dagli Stati Uniti. Di conseguenza, il governo degli Stati Uniti è in grado di utilizzare sanzioni economiche per causare danni alle relazioni economiche, politiche e persino sociali nei Paesi mirati dagli Stati Uniti con relativa obiettività.

Sebbene le sanzioni statunitensi siano progettate in un modo che potrebbe non mirare all’accesso al cibo e alla medicina, in pratica le sanzioni imposte dal Governo americano ai paesi e popoli sovrani nel mondo funzionano come uno strumento di guerra economica.

I funzionari di Washington continuano a insistere sul fatto che mantengano “esenzioni” alle loro sanzioni per proteggere il commercio umanitario, anche dopo che la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che tali esenzioni sono insufficienti, lasciando “poche prospettive di miglioramento” nel “grave impatto dannoso sulla salute” degli malati gravi nei paesi come Ian. Sotto la presidenza di Donald Trump, la situazione è peggiorata. I dati dell’Ufficio censimento mostrano che gli Stati Uniti hanno esportato in media 26 milioni di dollari di prodotti farmaceutici in Iran ogni anno durante le sanzioni dell’era Barack Obama. Le esportazioni hanno registrato una media di soli 8,6 milioni di dollari negli ultimi due anni, secondo le politiche di sanzioni più drastiche e ostili di Trump.

Abbiamo detto che l’amministrazione americana ha anche reso più difficile per i Paesi europei esportare medicine in Iran. Le esportazioni svizzere di prodotti farmaceutici in Iran sono diminuite del 30% da 235 milioni di franchi svizzeri (240 milioni di dollari) nel 2017 a 163 milioni di franchi (167 milioni di dollari) l’anno scorso, secondo i dati doganali svizzeri. Anche se le sanzioni sono state completamente reintrodotte solo nel novembre 2018, le esportazioni svizzere quell’anno sono scese al di sotto della media annuale di 173 milioni di franchi, solo nel periodo compreso dal 2008 al 2015. Allo stesso modo, le esportazioni farmaceutiche francesi verso l’Iran sono diminuite del 25% da 194 milioni di euro a 146 milioni di euro l’anno scorso, scendendo al di sotto della media degli anni tra il 2008 fino al 2015, di 150 milioni di euro, secondo i dati ufficiali di Eurostat.

In risposta a tali pressioni e nell’ambito delle sue politiche di indipendenza e e sovranita’ nazionale, la Repubblica Islamica dell’Iran ha fatto passi da gigante nella salvaguardia dell’accesso dei suoi cittadini alle cure mediche. L’Iran è leader mondiale nella produzione di farmaci generici, contribuendo a ridurre significativamente il costo dell’assistenza sanitaria.

 

 

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