Fanatismo: il falso volto dell’islam(17)
L’ intercessione ovvero “Shafa’a” è uno dei concetti islamici che Ibn Taymmya, da cui ebbe inizio il salafismo, ed il suo discepolo Ibn Wahab, nella loro falsa teologia non accettavano e respingeva anche l’invocazione all’intercessione del Profeta Muhammad(as).
Nella puntata precedente vi abbiamo spiegato che nell’islam in termini assoluti, l’intercessione appartiene solamente ad Allah, che da la facoltà di esercitarla esclusivamente a chi vuole Lui. Il Profeta e gli awuli ullah, hanno da parte di Dio la facoltà di esercitarla. Nella puntata precedente abbiamo riportato delle prove dal sacro libro dell’islam, Corano, a favore dell’intercessione presso Allah.
Le prove coraniche che confermano il concetto dell’intercessione da parte degli angeli, dei profeti e dei credenti vengono corroborate dai numerosi hadith autentici attribuiti al Profeta(as) nei quali viene ristabilita con fermezza l’esistenza e la legittimità di tale pratica. Seguono alcuni esempi:
Il Profeta Muhammad(as) disse: “Chiunque visiterà la mia tomba avrà garantita la mia intercessione”.
E ancora leggiamo nell’Hadith profetico: “Nel giorno della resurrezione sarò l’Imam dei profeti e il possessore della loro intercessione, e dico questo senza orgoglio alcuno”.
L’Inviato di Dio affermò: “In verità, nel giorno del giudizio intercederò per tanti uomini quante sono le pietre e le zolle di fango sulla terra”.
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Il seguente Hadith si trova nelle raccolte di Nisai e di Thirmidi ed è stato trovato rigorosamente autentico (sahih) da tutti gli studiosi di ahadith, anche lo stesso Ibn Taymiyya ed Ibn al Qayyim l'accettarono. Questo è un hadith sahih, nessuno può rinnegarlo:
"Un uomo cieco venne al Profeta (as) e disse : "O amato Profeta prega Allah che mi curi. " Egli disse : "Se tu vuoi io pregherò per te, ma se tu volessi essere paziente, sarebbe meglio per te." L'uomo disse: "O Rasulullah , io sono cieco, non ce la faccio a sopportarlo, per favore prega per me." Il Profeta gli ordinò di fare una buona abluzione e di chiedere ad Allah con questa preghiera: "O Allah, ti chiedo e mi rivolgo a Te per mezzo del Tuo Profeta Muhammad, Profeta della Misericordia. O Muhammad, io mi rivolgo al Signore per mezzo tuo per il soddisfacimento del mio bisogno. O Allah, rendilo il mio intercessore." Appena ebbe recitato questo du'à, egli riacquistò la vista." (Nisai, Thirmidi)
"Per mezzo di" qui chiaramente significa "tramite una porta", "per mezzo di un intermediario" , "per l'intercessione di ". Il cieco prese il Profeta (as) come suo mezzo per avvicinarsi ad Allah in accordo coll'ordine Coranico di cercare un mezzo verso Allah: " Cercate i mezzi per avvicinarvi ad Allah " ( Al Maida, 35 )
ShaikhalIslam Ibn Hajar al Haythami disse nel suo libro "Al Jawhar al Munadhdham" che i sahaba, e dopo di loro tutti i khulafà (califfi) ed i dotti dell'Islam, quando dovevano risolvere grossi problemi, usavano quel du'à dopo la morte del Profeta (as) e tuttora viene usato. E' un potente du'à e tutti i musulmani dovrebbero impararlo a memoria.”
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Ora un pugno di persone, meno dell'un per cento dell’Umma islamica (nazione islamica), cercano di cambiare la fede dei musulmani. Essi non accettano che i musulmani dicano: "Ya Muhammad" (O Muhammad) al Profeta (as). Essi osano dire che questo è shirk quando il Profeta (as) stesso ha ordinato a quell'uomo cieco di dire: "Ya Muhammad".
Essi pretendono dire che non si può chiamare il Profeta (as) personalmente dopo la sua morte apostrofandolo con il "Ya", perchè dicono: "Egli è morto e non può sentirvi." Questo è sbagliato. Come dice Ibn Hajar, il du'à nel hadith dell'uomo cieco venne usato estensivamente dopo la morte del Profeta (as).
La via del Profeta (as) era valida per il suo tempo come per il nostro e come per ogni altro tempo a venire. Allah ha detto del Profeta (as) :"Ti abbiamo inviato come misericordia per i mondi " ( Anbiya', 107 )
E non siamo noi esseri umani di questo mondo? O gli esseri umani esistevano solo al tempo del Profeta (as)? Questa è una prova che la persona del Profeta (as) la sua sunna, i suoi ordini e la sua intercessione devono essere considerate come continue .
Alla luce di tutte queste prove, è chiaro che il concetto di intercessione è solidamente fondato sul Corano e sulla Sunnah, e come tale legittimato all’interno della sapienzialità sunnita.