Set 20, 2022 11:39 CET

Cari amici, vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire la storia dell'arte iranica.

In questo programma parleremo dell'arte sasanide

Con la nascita di una nuova cifra architettonica sasanide, evidentemente autoctona e priva di contaminazioni greche e arsacidi, sotto Ardashir I emersero anche una scultura e una statuaria sasanidi. Da questo periodo in poi, gli artisti iraniani cercarono di produrre grandi composizioni su pietra per esaltare il rango della nuova dinastia avvicinandolo alla grandezza degli Achemenidi. Le prime opere furono i bassorilievi di Ardashir I e di suo figlio Shapur a Naqsh-e Rajab e Naqsh-e Rostam. La produzione di bassorilievi continuò fino alla comparsa dell’Islam, nel VII secolo (a Taq-e Bostan, ad esempio). Tra le opere del VII secolo si percepisce una certa influenza bizantina, come nella rappresentazione della vittoria alata che adorna la grotta più grande di Taq-e Bostan. Le opere precedenti invece sono del tutto iraniche nella forma e nello spirito. Quegli elementi tipici dell’iranicità emersero sempre, anche se talora oscurati da diverse vicissitudini, con il manifestarsi di condizioni propizie. La migliore scultura sasanide risale al III secolo. Alcuni iranisti occidentali, e in particolare lo storico dell’architettura e archeologo André Godard, sono convinti che “la scultura iranica dell’epoca non deve essere paragonata al ritratto, bensì alle opere d’arte di artisti come Verrocchio, Benvenuto Cellini e altri grandi esponenti del Rinascimento italiano che furono abili orafi”. Ad esempio, il cavallo di Shapur, con la sua splendida forma e la sua possente figura, esempio di scultura raffinata che sembra quasi essere stata eseguita su bronzo lucido, è del tutto simile a opere di Colleone da Venezia. Senza dubbio dietro a quegli artisti che hanno prodotto quei meravigliosi pugnali e altre armi in bronzo che oggi emergono dalle tombe e dai templi del Luristan, c’è il lavoro di un maestro iraniano. Cercare al di fuori delle terre iraniche le radici di queste opere è vano; l’arte antica dell’Iran deriva da questo splendore sfociato in maniera del tutto naturale nelle sculture di Persepoli.

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Tutta la scultura rupestre sasanide si trova nel loro territorio d’origine, il Fars, ad eccezione dei rilievi di Salmas, a est del lago Rezaiyeh, e di Taq-e Bostan, vicino a Kermanshah. Ad eccezione di un unico caso a Naqsh-e Rostam, che rappresenta uno dei sovrani della dinastia, tutti i rilievi sono databili attraverso la forma della corona dei sovrani rappresentati. Inoltre, ad eccezione di Taq-e Bostan – i cui bassorilievi datano al 388 – e delle sculture della grotta di Cosroe Parviz, che risalgono all’incirca al 600, tutte le opere appartengono al periodo di Ardashir e di Shapur.

Due immagini di Ardashir I sono state scolpite lungo le rocce a Naqsh-e Rajab e Naqsh-e Rostam.  Sono state scolpite lungo le rocce che fanno da sponda al fiume Baraz. Il fiume scorreva nella piana in cui Ardashir, dopo la vittoria di Artabano, fece costruire la città di Ghur-e Ardashir (oggi Firuzabad). Una di queste immagini testimonia proprio quella vittoria, mentre le altre, rappresentano Ardashir mentre viene prescelto dalla Fravarti per il regno. I rilievi di Firuzabad, che sorgono accanto al fiume Baraz, sono tra le più antiche e maestose opere rupestri sasanidi; in essi sono rappresentati tre coppie di guerrieri che combattono uno di fronte all’altro. Ardashir disarciona Artabano con una lunga lancia, dietro di lui si vede il figlio maggiore Shapur I mentre rovescia il primo ministro del re arsacide, e in fondo un nobile persiano che afferra per il collo un nobile arsacide. In questa opera il volto di Ardashir è ritratto di profilo, rispetto al corpo che invece è frontale. L’acconciatura dei capelli è quella tipica dei sovrani dell’epoca: i capelli raccolti in massa sopra la testa a formare una crocchia e i riccioli che scendono in due trecce sulle spalle del sovrano, mentre i nastri della corona, arricciati dietro, la barba appuntita raccolta intorno a un anello e la collana di perle sono tutti tratti che si ricollegano all’antico stile iranico.

 

 

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