Ago 31, 2016 08:06 CET
  • Islam, la mia scelta(122):Themise Cruz

Qual'è lo scopo della vita? Qual'è la logica dietro la nostra vita? Perché viviamo in questa vita? Queste le domande più frequenti delle persone che cercano di trovare risposte precise.

 

La gente cerca di fornire risposte diverse a queste domande. Alcuni credono che lo scopo della vita sia quello di accumulare ricchezze. Ma ci si può chiedere: qual'è lo scopo della vita dopo che uno ha raccolto quantità colossali di denaro? Sentiamo spesso di commettere un suicidio milionario, a volte, non lo stesso miliardario, ma la moglie, il figlio, o la figlia. La domanda che uno si pone è: può la ricchezza portare la felicità nella vita? Nella maggior parte dei casi la risposta è NO.

Nell’Islam, lo scopo della vita è quello di adorare Dio. Adorare Dio rende la vita intenzionale e significativa. Secondo l’Islam questa vita terrena è solo una fase breve della nostra vita. Poi c’è l’altra vita. Il confine tra la vita prima e la seconda è la fase detta morte, che è una fase transitoria per la seconda vita. Il tipo di vita nel secondo stadio di una persona dipende dalle sue opere nella prima vita. Al termine della fase della morte arriva il giorno del giudizio. In questo giorno, Allah premia o punisce le persone secondo le loro azioni nella vita prima.

Lo stadio della morte è simile ad un periodo di riposo dopo il test della prima vita. Il Giorno del Giudizio è simile al giorno dell'annuncio dei risultati degli esami. La seconda vita è il tempo in cui ogni candidato gode o soffre l’esito del suo comportamento durante il periodo di prova.  

Amici oggi vi racconteremo la storia dell’americana Themise Cruz che ha trovato l'Islam dopo aver cercato per trovare lo scopo vero della vita.

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La signora Themise Cruz inizia così la storia del suo ritorno all’Islam: ”Fino a 23 anni vivevo una vita agiata e tranquilla e pensavo che con i soldi si potesse risolvere qualsiasi problema. Però con la morte di mia madre la mia vita ed il mio modo di vedere il mondo cambiò radicalmente. Riflettevo ore e ore sulla sua morte e sullo scopo della vita. Mi chiedevo sempre perchè l’essere umano dovesse vivere per un breve periodo in questo mondo e se con la morte la vita finisse per sempre.  Se non fosse esistita un’altra vita, allora non avrebbe più  avuto senso niente, nè il bene, nè il male. E così anche la vita di mia madre perdeva il suo valore ed il suo senso; una cosa a cui non potevo nemmeno pensare. Fu proprio in quel periodo che decisi di scoprire lo scopo della vita. Non volevo vivere una vita vuota e senza senso. Però nella società dove io vivevo la vita materale era tutto ciò che la gente voleva. Era conflusa. Mi rifugiai però nel Signore e gli chiesi di aiutarmi. Ero sicura che Dio avrebbe giudato chi voleva trovare la verità. Un giorno una delle mie amiche d'università mi invitò a casa sua. Lei mi parlò di un universo che aveva uno scopo determinato e dell’Islam.  

La mia amica proseguì poi che per i seguaci della fede islamica la vita aveva un senso ben preciso e chiaro. Lei mi spiegò che per i musulmani la vita non finiva con la morte e che dopo questo mondo c’era un’altra vita a cui passavano. Secondo gli insegnamenti islamici, chi compieva buone azioni e obbediva al Signore nella sua vita terrena sarebbe stato ricompensato con il paradiso nell’altro mondo e invece i malfattori e miscredenti sarebbero stati castigato con l'inferno.”

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“Le parole della mia amica mi fecero riflettere molto. In effetti se tutti avessero accettato la morte come una fase transitoria, accettando l'esistenza del Giorno del Giudizio, avrebbero condotto una vita più ragionevole ed onesta.  Grazie a Dio in questo periodo conobbi alcuni musulmani con i quali feci amicizia. Loro rispondevano con gentilezza a tutti i miei dubbi ed alle mie domande. Essi mi spiegarono che nell’Islam questa vita terrena non era lo scopo finale della nostra esistenza. Gli insegnamenti islamici mi sembravano interessanti e allo stesso tempo semplici da praticare. Per esempio un fedele musulmano poteva pregare e invocare il Signore dei mondi in qualsiasi luogo e momento che voleva senza nessun limite ed ostacolo. 

Nell’Islam non solo l’aspetto spirituale della vita contava molto ma anche a quella terreste veniva data un'importanza notevole. Fu così che decisi di abbracciare questa fede e di entrare in un mondo nuovo e più felice. E chiedo sempre al Signore di sostenermi e proteggermi in questa via”, conclude la neo-musulmana americana che dopo la conversione all’Islam ha scelto il nome di Majida.