Mar 28, 2016 06:54 CET
  • Islam, la mia scelta 110: la storia di Saito

Oggi l’essere umano vive in una epoca difficile dove i cuori degli uomini sono diventati “duri”, dove prevale “l‘individualismo”, la “sopraffazione”, la “prepotenza”, la “violenza”; a tutto ciò ha certamente contribuito il “velo” dell’ignoranza che è calato sui cuori degli uomini, l’ignoranza che siamo tutti creature di un ‘Unico Dio’,

 Colui che governa tutto l’Universo, Colui al quale tutto appartiene. Lo stesso Signore afferma: «Allah! Non c’è altro dio che Lui, il Vivente, l’Assoluto. Non Lo prendono mai sopore né sonno. A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Chi può intercedere presso di Lui senza il Suo permesso? Egli conosce quello che è davanti a loro e quello che è dietro di loro e, della Sua scienza, essi apprendono solo ciò che Egli vuole. Il Suo Trono è più vasto dei cieli e della terra, e custodirli non Gli costa sforzo alcuno. Egli è l’Altissimo, l’Immenso ».

Prima della nascita del Santo Profeta (as), non solo la penisola araba, ma anche le cosiddette “nazioni civilizzate” di Roma e di Persia erano immerse nel buio dell'ignoranza, della superstizione, dell'oppressione e del disordine. Il Santo Profeta (as) arrivò con l’eterna verità del Tawhid (Unicità di Allah), la sola fede che fornisce una solida base ai veri concetti di conoscenza, equità e pace. E’ stata questa fede a liberare l’umanità dall’ignoranza e dalle superstizioni, ed a diffondere la luce della vera conoscenza in tutto il mondo.

Questa religione venne infatti a predicare l’unicità e la liberazione dall’ignoranza; tutto questo per formare una personalità equilibrata, sana.

Chi ha una fede debole ha paura di tutto e ha paura per tutto, mentre chi ha una fede solida e forte, non ha paura di niente e teme solo il Creatore dell’Universo, non ha neppure paura della morte perchè sa che dopo la morte vivrà un’altra vita nella quale incontrerà il suo Signore. Cari amici in questa puntata della rubrica settimanale “Islam, la mia scelta”, vi invitiamo ad ascoltare la storia del ritorno all’Islam del signor Saito dal Giappone, seguiteci numerosi!

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Il signor Saito dopo aver conseguito il diploma in una scuola buddista entrò in una università cattolica e così conobbe la dottrina cristina. Lui poi, si trasferì per un paio di anni nella città giapponese di Nagasaki la quale fu colpita duramente dalla bomba atomica lanciata dagli Stati Uniti nel 1945 durante il Secondo Conflitto Mondiale che causò la morte di circa duecentomila civili. Lui parlando al riguardo ci racconta: ”Quando entrai per la prima volta a Nagasaki ricordando il tragico bombardamento atomico da parte degli Usa che provocò la morte di molti bambini e donne innocenti in questa città e a Hiroshima provai un forte dolore nel mio cuore. Mi chiedevo come il presidente di un paese occidentale si permettesse di ordinare il bombardamento sui civili inermi di un altro Paese. Mi sentivo molto confuso. Non avevo più dubbio che la civiltà malata dell’Occidente non sarebbe stata mai capace di guidare l’umanità verso la salvezza e la tranquillità. Poco dopo per motivi di lavoro mi trasferii in Afghanistan, un viaggio che durò circa 12 anni e durante questo periodo io venni a conoscenza della cultura dei musulmani però non avevo ancora abbastanza informazioni sui principi e sulla dottrina islamica. Finchè un giorno conobbi un gruppo missionario pakistano che predicava l’Islam. La forza della fede si vedeva nel loro comportamento. La loro pura sottomissione al Signore mi colpì molto e fu così che decisi di approfondire la mia conoscenza sull’Islam”.

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“Presi una copia del Corano, sacro libro dei musulmani, e iniziai a studiarlo. Leggendo questo libro celeste, man mano mi reso conto che quelle parole magnifiche non potevano essere create dall’uomo e che dovevano essere rivelate da una fonte onnipotente ed onnisciente. La bellezza di queste parole divine mi colpi' cosicchè decisi di scegliere l’Islam come mio stile di vita. Quindi andai in una moschea e recitai la shahada(testimonianza islamica). Dopo aver abbracciato l’Islam continuai ancora le mie ricerche su questa fede. Prima della conversione a questa fede mi chiedevo sempre perchè i musulmani prima di fare la preghiera eseguissero l'abluzione (wudù') e si lavassero la faccia e le mani. Dopo aver condotto degli studi al riguardo mi resi conto che il wudu infatti serviva per rimuovere l'impurità non solo quella fisica ma anche quella sprituale prima di parlare con il Signore. L’Islam è basato su due importanti principi: fede e azione che si completano a vicenda. L’una senza l’altra non sarà completa. Anche nell’altro mondo i musulmani saranno ricompensati secondo le loro azioni e secondo la loro fede. Io credo che i musulmani comportandosi in modo islamico potranno influenzare notevolmente il loro prossimo”, conclude Saita, il neo-musulmano giapponese che dopo la sua conversione ha scelto il nome di Karim.