Fanatismo: il falso volto dell’islam(11)
Amici come vi abbiamo detto nelle puntate precedenti il vero ispiratore della falsa dottrina del wahabismo fu proprio Ibn Taymiyya. Lui scrisse numerosi libri in teologia nei quali espresse dettagliatamente i suoi radicali pensieri e la sua interpretazione errata dell’islam.
Per quanto riguardava la creazione dell’Universo Ibn Taymiyya e uno dei suoi famosi alunni Ibn Qayyim al-Jawziyya sostenevano: “prima della creazione c’era Dio; e non c'era niente prima di Lui. Egli fu avvolto in una densa nube ed il Suo trono era sull'acqua ...”. In questo commento, Ibn Taymiyya esponeva un modello teologico speculativo della creatività perpetua del Signore. Tale argomento appareva palesemente contradditorio visto che le stesse nubi di cui Ibn Taymyya parlava e che volsero il Signore furono create da Lui stesso quindi non potevano esistere prima della creazione! In secondo luogo, in base a questo ragionamento si traeva anche la conclusione che Iddio Altissimo sia una debole esistenza dominata e cricondata dalle nuovle, ciò che contradiva la Sua onnipotenza assoluta. Secondo i versetti del sublime Corano Dio è il padrone di tutto ciò che è nell'intero universo, e domina tutto il creato!
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Quando si dissertava attorno alla natura di Dio, Ibn Taymiyya sosteneva che bisognasse attenersi a quanto scritto nel sacro Corano e quanto insegnato nella sunna,ed attenersi alla visione ortodossa secondo cui non si doveva chiedere come gli attributi particolari esistevano in Dio. Ad esempio lui, ricorrendo agli attributi riportanti nel corano, credeva che Dio avesse una esistenza e che occupasse un corpo e un luogo. Pretendeva che si trovavasse sull’Arsh, un trono che aveva un’esistenza esteriore e reale in cielo. Ibn Taymyya nel suo libro Minhaj al-Sunna al-Nabawiyya (La via della Sunna profetica) parlando al riguardo diceva:” l’aria c’è sopra la Terra. Le nuvole si trovano sopra l’aria. I cieli si sono disposti sopra la Terra e le nuvole. Ed il trono(Arsh) di Dio si appoggia sopra di tutti questi. E Dio sta sopra il trono...”. Questa concenzione sostenuta dall’ispiratore della setta del Wahabismo contrastava aparentemetne con i versetti del corano. Nel versetto 115 della sura al Baqara(la Giovenca): Iddio Altissimo afferma: “Ad Allah appartengono l'Oriente e l'Occidente. Ovunque vi volgiate, ivi è il Volto di Allah. Allah è immenso e sapiente.” E ancora nel versetto 4 della sura al Hadid(il Ferro) si legge:” Egli è Colui Che in sei giorni ha creato i cieli e la terra, poi Si è innalzato sul trono. Egli conosce ciò che penetra nella terra e ciò che ne esce, quel che scende dal cielo e quel che vi ascende; Egli è con voi ovunque voi siate. Allah osserva ciò che fate.”
Ibn Taymyya infatti interpretava letteralemente i versetti del corano tra cui quello della sura Ta-Ha che afferma: ” Il Compassionevole Si è innalzato sul Trono(Arsh)” e per lui l’arsh era un essere esteriore ed era del tutto simile a un trono che possiedeva piedistalli al settimo cielo. Ibn Taymyya così attribuiva al Signore le caratteristiche antropomorfe sostenendo che Dio si sedette davvero su questo trono e che ridicolosamente pretendeva che Iddio Altissimo fosse così pesante che il trono, a forma di una cupola, sotto il Suo peso provocava i rumori come il rumore che la sella di un cammello faceva per la pesantezza di chi su cui fu montato.
Tale atteggiamento lo teneva verso tutti gli attributi divini,compresa la facoltà visiva,quella uditiva e la tattile.
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Questa concezione è del tutto opposta alla visione filosofica di Dio come Causa Prima e di essere sprovvisto di attributi .Così l’argomentazione che l’Unità di Dio esclude una moltitudine di attributi è inaccettabile per il nostro,poiché l’Iddio Altissimo stesso afferma di essere uno e di avere molteplici attributi.La negazione degli attributi di Dio su base razionale era affermata dal Mu'tazila(una scuola di pensiero teologico islamico comparsa nel IX secolo in Iraq. I suoi seguaci erano noti per negare la non-creazione del Corano e la sua co-eternità con Dio) verso cui Taymiyya era particolarmente critico. Persino le più strette concezioni dell’ Ash’aris( una scuola di pensiero islamico di solito in contrasto con il Mutazilismo),che accettava l’esistenza di sette attributi basilari,erano da lui respinte. Comunque,non si spinse mai tanto oltre da dichiarare eretici questi due gruppi. Ibn Taymyya non mancò di etichettare come apostati filosofi quali Farabi ed Avicenna che negavano l’increatezza del mondo e credevano nella teoria dell’emanazione dell’universo da Dio.
Ibn Qayyim al-Jawziyya, come il suo maestro Ibn Taymyya, nei suoi libri descriveva il Signore come se raccontasse delle favole per i bambini. “ Il trono su cui si innalza il Signore è così grande che copre la distanza tra i due cieli e poggia su 8 giganti montoni che si sono disposti su un mar profodo di due cieli. E questo mare si è appoggiato al settimo cielo!”. Ciò vuole dire che Iddio Altissimo per reggere il suo trono ha bisgono di questi montoni.
Tutto mentre nel Corano e nei detti del Profeta e dei suoi compagni non si parla mai di tali affermazioni illogiche e assurde sostenute da Ibn Wahab ed i suoi seguaci. Uno dei principi fondamentali dell’islam è il fatto che il Signore è l’assoluto e non ha bisogno di nulla ed ha in sè stesso la propria perfezione.
Nella sura Al-Baqara Dio afferma:” Allah è Colui Che non ha bisogno di nulla, è indulgente.” E ancora sempre nella stessa sura leggiamo:”Sappiate che Allah è Colui Che non ha bisogno di nulla, il Degno di lode.”
“L’'arsh di Dio” è infatti una metonimia e non ha un’esistenza esteriore e reale. A volte i sapienti hanno interpretato l’'arsh come il sapere infinito di Dio. A volte invece hanno considerato l’'arsh la proprietà e l’egemonia di Dio. Altre volte lo hanno interpretato con ognuna delle Sue caratteristiche di perfezione e di bellezza, poiché ognuna di esse indica la maestosità del ruolo divino, allo stesso modo del trono dei sultani che è simbolo della loro “grandezza”.