Storia dei profeti (11)
PARSTODAY-In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Salve gentili ascoltatori siamo con voi anche oggi con un’altra puntata della rubrica, “Storia dei profeti”, dedicata agli uomini prescelti dal Signore per divulgare il messaggio divino tra i popoli.
Nella puntata precedete, com ben ricorderete, vi abbiamo raccontato che per anni nessun messaggero venne dopo il profeta Salih. Poi Dio affidò la profezia a uno dei suoi nobili e pii servi, Abramo. Lui viveva tra i Babilonesi che si dividevano in tre parti: una parte erano idolatri, la seconda parte adorava le stelle: la luna e il sole, mentre la terza parte adorava i re. Non c’era nessuno che adorava Dio Onnipotente. Abramo non pensava ad altro che cercare di convincere il suo popolo a credere in Dio, usando la logica e la ragione. Ma anche loro rifiutarono la sua predica e gli dissero che loro seguivano i loro avi. Un giorno quando la gente aveva abbandonato la città per uno degli annuali riti pagani,Ibrahim ci rimase e distrusse tutti gli idoli tranne quello maggiore e si prese gioco dei politeisti dicendo piuttosto che fu l’idolo più grande di essi a distruggerli. Le autorità del paese pur sapendo nei loro cuori che Abramo aveva ragione, ma il loro orgoglio non gli permise di accettare la verità e lo condannarono a morte e decisero di bruciarlo vivo. La decisione venne presa dai sacerdoti e dal Re di Babilonia, Nimrud. La notizia si diffuse immediatamente per tutto il Regno e la gente accorse da tutte le parti per assistere all'esecuzione.