I ciechi (S. Mousavi Lari) - 1a P.
(last modified Sun, 21 Feb 2021 04:34:08 GMT )
Feb 21, 2021 05:34 Europe/Rome
  •  I ciechi (S. Mousavi Lari) - 1a P.

Nonostante i molteplici e straordinari progressi scientifici e gli innumerevoli sforzi spiegati dagli scienziati per scoprire i segreti di questo mondo, molti problemi elementari restano per l’uomo ancora misteriosi, in modo tale che il sapere umano resta infimo di fronte al dominio dell’incognito.

Ancora oggi i grandi pensatori restano stupefatti e smarriti di fronte alle più elementari questioni della vita sociale, politica ed economica. E’ per questa ragione che il mondo è diviso in due poli totalmente contrapposti. I due gruppi di intellettuali hanno usato più di una penna per provare che essi avevano ragione e che gli altri avevano torto. Essi pensano, ognuno dal proprio punto di vista, che il loro cammino sia il migliore e che quello degli altri non potrà condurre che all’infelicità e al disordine. Sicuramente tutte queste opinioni contraddittorie non possono essere giuste, benché i due gruppi abbiano per altro conseguito grandi risultati nel campo scientifico e industriale. Coloro che pensano che gli occidentali hanno ottenuto sul piano delle “qualità della vita” pari risultati rispetto al progresso scientifico, sono certamente in errore.

Il fatto che una comunità progredisca tecnologicamente grazie alla sua scienza e che essa si sviluppi in un settore, non prova che il suo modello di vita sia l’ideale per gli uomini. I progressi tecnologici e scientifici derivano dall’attività, dagli studi e dagli sforzi spiegati. Ma una società può subire la degenerazione dei valori morali, dei costumi sociali, dello stile di vita e delle qualità umane a dispetto dei suoi progressi. Osservando tutte le forme di corruzione, di disordine e di errore presenti nei sistemi del mondo occidentale, noi ci rendiamo conto che questi ultimi non si sono sviluppati correttamente nella maggior parte degli aspetti che caratterizzano una civiltà, e cioè il pensiero, la scienza, la religione, il governo e la morale, campi nei quali essi sono ben lontani dalla perfezione.

Il Dr. Alexis Carrel così descrive gli errori della civilizzazione contemporanea:

“L’attuale civilizzazione versa in una grave situazione, perché essa non è in armonia con la natura. Essa è frutto di illusioni quali le scoperte scientifiche, le passioni degli uomini, le loro opinioni e le loro osservazioni. Benché questa civilizzazione sia edificata con i nostri sforzi, essa resta per altro sproporzionata in rapporto alla nostra costituzione e alla nostra condizione. Gli esperti in materia, fissano le premesse della civilizzazione in modo tale che l’individuo possa approfittarne.

Esse sono per altro conformi a un’immagine erronea e confusa dell’uomo. Benché l’uomo debba costituire il principale criterio di riferimento, questi esperti agiscono nel modo esattamente opposto. L’uomo, da solo, è incapace di organizzare il suo mondo. E’ dunque per questa ragione che lo sviluppo delle scienze non vitali rispetto alle scienze vitali, può essere considerato come uno dei più grandi crimini dell’umanità. Noi non siamo che una banda di disgraziati, dato che la nostra etica e la nostra ragione si sono degradate. Attualmente, se noi osserviamo i popoli e le comunità che hanno raggiunto i vertici delle scienze non vitali e dell’industria, ci accorgiamo che essi sono precipitati in una condizione di tale debolezza che li condurrà probabilmente, più presto degli altri, allo stato selvaggio e primitivo”. (1)

Lo sviluppo e la perfezione dell’uomo nelle sue diverse forme, rende necessaria una serie di retti insegnamenti, che si appoggi sulla realtà della vita, oltre ad essere esente da ogni errore. Ciò potrà realizzarsi solo seguendo gli insegnamenti dei profeti di Dio, i quali, mediante la rivelazione, sono collegati all’origine del mondo. Per conseguire saldezza, l’etica deve radicarsi in una forza metafisica, superiore alla materia.

Fin dal momento in cui è nato e in cui ha fondato le civiltà, un appello chiaro si è levato dalle profondità del suo essere, un appello che si chiama ‘religione’. E’ questa verità che, costantemente, ha custodito le leggi e l’ordine etico.

L’ascesa dei fenomeni anti-umani dell’ingiustizia, delle guerre, dei massacri e delle usurpazioni nel mondo contemporaneo, ci prova che i governi e le loro leggi non potranno mai sostituire i sentimenti e la fede umana, nonché instaurare la giustizia, il bene, la pace e l’amicizia nell’ordine sociale. Senza il sostegno della religione, la scienza, a dispetto di tutti i suoi progressi, è incapace di risolvere i problemi della vita, di impedire le deviazioni e le catastrofi e di dirigere rettamente il sistema sociale.

Will Durant, filosofo e sociologo statunitense, scrive:

“I governi detengono abbastanza potere e sufficienti sostegni economici e morali per conservare il patrimonio scientifico, morale e artistico di una razza, che è il frutto e la sostanza di una civiltà. Possono, quanto meno, trasmettere ciò alle future generazioni. Nel caso contrario, i governi, unitamente con gli apparati di cui attualmente dispongono, cadranno automaticamente nelle mani di una seconda o di una terza classe che considererà la scienza come blasfema e l’arte come uno strano segreto.

Perché le più grandi città statunitensi sono amministrate da individui di infima levatura? Perché l’attività del governo dipende da organizzazioni prive di senso politico, di patriottismo e di pietà? Perché la corruzione, i brogli elettorali e la sottrazione di fondi pubblici sono divenuti così frequenti che la loro rivelazione al pubblico non produce più alcun effetto, ovvero non suscita più la collera e l’indignazione della gente? Perché, dunque, la principale attività dei governi si limita oggi alla repressione dei reati e perché i governi si preparano alla guerra allorché concludono i trattati di pace? Questi governi sono le medesime istituzioni a cui la Chiesa e le famiglie dovrebbero affidare l’incarico di conferire un senso alla civilizzazione”. (2)

Considerando che le sue forze sono limitate, le società occidentali non possono sostenere l’anarchia morale e la sua pressione. La civilizzazione può mantenersi in piedi solo se si mantiene l’equilibrio fra i mezzi e lo scopo. Quando il male raggiunge il suo culmine, il bene non potrà assolutamente manifestarsi sotto qualsiasi forma. Infine, questa decadenza e questo disordine condurranno alla distruzione. Non si troverà in nessun periodo della vita e dell’esistenza alcuna nazione né razza che sia solida e potente ove inclini verso le passioni, ove sia moralmente lorda.

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