Islam, oggi si celebra l'evento Mubahala
(last modified Sun, 24 Jul 2022 04:10:55 GMT )
Lug 24, 2022 06:10 Europe/Rome
  • Islam, oggi si celebra l'evento Mubahala

TEHRAN - La parola Mubahala (o Mubahila), significa letteralmente “maledizione reciproca”, “ordalia” (1).

Nella terminologia islamica questa espressione di riferisce all’atto di chiedere a Dio di maledire la parte che mente, vale a dire di allontanarla dalla Sua misericordia (2). 

Nell'evento Mubahala, sia sunniti che sciiti concordano sul fatto che il Profeta Muhammad (SAW) fu accompagnato da sua figlia, hazrat Fatimah (sa), suo marito, Imam Ali (as), e dai loro due figli, Imam Hassan (as) e Hussain (as). L'evento Mubahala è un'indicazione che questi quattro erano i più cari al Profeta (SAW) tra i musulmani. 

Secondo fonti islamiche, il evento di Mubahala è stato un incontro tra il Profeta islamico (SAW) e a cristiano delegazione da Najran (Oggi Arabia Saudita), nel mese di Dhu'l-Hijja, 10 AH, dove Muhammad (SAW) invocò una maledizione nel tentativo di rivelare chi mentiva sulle loro differenze religiose.

Lo sforzo iniziale fu quello di invitare il Cristiani Najrani all'Islam e il riconoscimento di Muhammad (SAW) come profeta. I cristiani rifiutarono di accettare gli insegnamenti del Profeta Muhammad (SAW) su Gesu (as) e rifiutarono di negare le loro credenze. Muhammad (SAW) invocò una mubahala (maledizione della preghiera) riguardo al loro rifiuto e incluse la sua Ahl al-Bayt nella chiamata a invocare una maledizione.

I cristiani tornarono nel luogo in cui stavano. Il loro leader al-Sayyid, al-'Aqib li ha consigliati dicendo: "Se ci sfida con il suo popolo, accettiamo la sfida perché non è un profeta; ma se ci sfida con la sua famiglia in particolare non lo sfidiamo , perché non ha intenzione di presentare la sua famiglia a meno che non sia sincero ".

La mattina del 24 Dhul Hijjah, Muhammad (SAW) è emerso all'ora stabilita. Ha portato solo membri selezionati della sua famiglia, portando Hussain (as) al braccio con Hassan (as) che lo teneva per mano, seguito da Fatima (sa) e Ali (as). La tradizione afferma che i cristiani sono rimasti sorpresi quando hanno visto la famiglia di Muhammad, Fatima, Ali, Hassan e Hussain (che la pace e la benedizione di Allah sia con loro). I cristiani sono rimasti sorpresi e, secondo le tradizioni, hanno deciso di non invocare una maledizione. Hanno invece chiesto la pace offrendo un tributo in cambio di protezione. 

L'evento viene commemorato nel dimostrare che Ahl al-Kisaʾ (People of the Cloak) sono i Ahl al-Bayt (Popolo della famiglia [di Muhammad]) menzionato nel Corano.

Il versetto 61 della Sura Al-Imran menziona questo evento:

"A chi polemizza con te, ora che hai ricevuto la scienza, di’ solo: “Venite, chiamiamo i nostri figli e i vostri, le nostre donne e le vostre, noi stessi e voi stessi e invochiamo la maledizione di Dio sui bugiardi". (Sacro Corano, 3: 61)

Gli esegeti sciiti e sunniti concordano che questo versetto si riferisce al dibattito suscitato tra i cristiani di Najran e il Profeta (SAW), nel quale i cristiani insistevano nella loro credenza della Trinità e veneravano Gesù (as) come uno dei pilastri di questa credenza.

Essi non pensavano di accettare l’idea coranica secondo la quale Gesù (as) era un sincero servo di Dio e uno dei Suoi messaggeri; per questo il Profeta (SAW) li invitò alla Mubahila. Oltre agli esegeti sciiti, esegeti sunniti come Zamakhshari [7], Fakr al-Razi [8], al-Baydawi [9] e altri ancora affermano che in questo versetto l’espressione “nostri figli” si riferisce a Hasan e Husayn, l’espressione “nostre donne” si riferisce alla nobile Fatima (as) e l’espressione “noi stessi” all’Imam ‘Ali (as).

Coloro che accompagnavano il Profeta (SAW) nella Mubahila erano quindi le stesse persone della Gente del Mantello (Ahl al-Kisa). Secondo Zamakhshari e Fakr al-Razi, il versetto del Tahtir (purificazione) venne rivelato poco dopo questo avvenimento. In esso Dio Altissimo dice riguardo a queste persone: “O Gente della Casa (Ahl al-Bait), Iddio non vuole altro che allontanare da voi ogni impurità e rendervi del tutto puri.” (Sacro Corano, 33:33)

I cristiani di Najran, nel vedere l’onestà e sincerità del Profeta (SAW) e di coloro che lo accompagnavano, ebbero timore e decisero di stringere un accordo di pace e accettare le condizioni poste. 

 

NOTE

1. al-Yuhari, Ismael Ibn Hamad, al-Sihah.

2. Zamakhashari, vol. 1, pag. 368.

3. Qomi, Shaykh Abbas, vol. 1. Pag. 182-184.

4. Ibn Shahr Ashub, vol. 3, Pag. 144

5. Meibodi, Kashf al-Asrar, vol. 2, Pag. 147.

6. Ansari, Murtaza, vol. 3, Pag. 48-49.

7. Zamakhashari, al-Kashaf.

8. al-Razi, al-Tafsir al-Kabir.

9. al-Baydawi, Tafsir Anwar al-Tanzil.

 

 

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