Il segreto dello Stradivari in mix di sostanze chimiche
Il segreto del suono degli Stradivari e di altri violini famosi costruiti tra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo potrebbe essere in un mix di sostanze chimiche con cui veniva trattato il legno.
Lo afferma uno studio dell'università del Texas A & M coordinato da Joseph Nagyvary e pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie, che è riuscito a risalire alla ricetta originaria delle sostanze amiche del suono.I ricercatori hanno analizzato alcuni violini e viole costruiti da Stradivari e da Guarneri, un altro famoso liutaio dell'epoca, con una serie di tecniche non invasive, dalle spettroscopie, in cui si usano la luce e le radiazioni, ad altre tecniche chimiche, identificando diverse molecole, dal borace ai solfati di zinco e rame all'allume all'acqua di calce.
Lo scopo dell'uso di queste sostanze, spiegano nell'articolo, era di preservare il legno, ma anche di modificare l'acustica dello strumento. Le sostanze sono state trovate anche all'interno del legno, non solo in superficie, un aspetto che indica che probabilmente il materiale veniva letteralmente immerso nel 'cocktail' prima di essere usato.
"Questo nuovo studio - spiega Nagyvary -, rivela che Stradivari e Guarneri avevano il loro metodo per trattare il legno, che era molto significativo. Potrebbero aver realizzato che i sali speciali che usavano per impregnare il legno conferivano alcuni vantaggi acustici e nella forza meccanica. Questi metodi sono stati tenuti segreti; non c'erano brevetti all'epoca".
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