Palestina occupata: continuano le proteste nel Negev
Al Quds - La regione desertica del Negev, nel Sud della Palestina occupata, è stata teatro, ...
per il terzo giorno consecutivo, di violente manifestazioni, che hanno visto centinaia di beduini scontrarsi con le forze del regime sionista. L’origine delle tensioni è da ricollegarsi alla decisione del Fondo Nazionale Ebraico (JNF) di rimboschire un’area che ospita circa 160.000 beduini.
Secondo quanto riportato da fonti locali, i manifestanti hanno ostacolato la strada statale 31, nei pressi del villaggio di Sawe al-Atrash, lanciando pietre contro gli agenti di polizia. I video diffusi in rete hanno mostrato le forze di sicurezza impiegare gas lacrimogeni e granate stordenti per placare le proteste.
I disordini sono scoppiati il 10 gennaio, data in cui poliziotti israeliani, a bordo di diversi veicoli, sono entrati nell’area orientale di Beersheba, nel deserto del Negev, per livellare terreni appartenenti a famiglie locali, facendo presagire una loro confisca. Ciò si è verificato dopo che, il giorno precedente, il 9 gennaio, il Fondo Nazionale Ebraico, un ente semi-governativo che sovrintende il 13% dei territori occupati, ha iniziato a piantare alberi su terreni contesi nel Negev. La risposta è stata immediata e le proteste dei residenti beduini sono presto sfociate in scontri.
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