Venezuela: Onu chiede eliminazione sanzioni Usa
Le sanzioni imposte dal governo degli Stati Uniti sul Venezuela hanno aggravato ulteriormente la crisi economica in cui versa il Paese e per questo vanno sospese.
Lo ha sostenuto la relatrice speciale delle Nazioni Unite Alena Douhan, citao dall'agenzia Nova, la cui missione presso l'Alto commissariato Onu sui diritti umani è focalizzata sull'impatto negativo esercitato da sanzioni unilaterali, presentando oggi un rapporto preliminare. Nel documento, riferisce la stampa venezuelana, Douhan ha sottolineato che le misure imposte da Washington contro il governo venezuelano hanno aggravato la situazione del Paese, in cui ad oggi vivono 2,5 milioni di venezuelani in una situazione di insicurezza alimentare, mentre fra 1 e 5 milioni di cittadini sono sfollati alla ricerca di una vita migliore. Il Paese, ha ricordato Douhan, soffre di iperinflazione da ormai quattro anni e di una svalutazione della moneta locale che ha portato lo stipendio minimo dei cittadini fra gli 1 e i 10 dollari. "Le sanzioni applicate hanno ridotto le entrate che il governo aveva. Ha minato i progetti sociali del Paese e impedito l'accesso alle attività delle banche in Spagna, Inghilterra e Portogallo", ha detto Douhan.
Douhan ha menzionato diversi settori colpiti dalla crisi come salute, alimentazione, economia, istruzione, agricoltura, tecnologia, telecomunicazioni, petrolio, e ha affermato che le azioni guidate dagli Stati Uniti non hanno base giuridica, così come le sanzioni multilaterali che violano i diritti umani e la sovranità degli Stati. Secondo la relatrice, le misure impediscono al Venezuela di poter provvedere ai bisogni della sua popolazione e impediscono ai funzionari venezuelani che non sono legati ad attività illecite di svolgere le loro funzioni diplomatiche. La relatrice si trova attualmente in Venezuela, dove è arrivata lo scorso 1 febbraio. Da allora, ha incontrato diversi rappresentanti del partito al governo, e ieri è stata a colloquio con il presidente Nicolas Maduro e con il presidente dell'Assemblea nazionale, Jorge Rodríguez. Ha inoltre incontrato i rappresentanti delle Ong e della società civile ed esponenti dell'opposizione come i deputati José Brito, Luis Parra, e con Juan Guaidó.
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