Myanmar, un altro Aylan: il bimbo Rohingya morto annegato. In corso genocidio musulmani
PYINMANA (Pars Today Italian) - Continua ancora il drama della fuga dei musulmani di Rohingya dal Myanmar al Bangladesh, in seguito alla repressione e pulizia etnica in corso da parte dei militari del Paese.
Purtroppo il corpo di un bambino di pochi mesi annegato quando la sua famiglia cercava la salvezza fuggendo dall’oppressione e dalla repressione. Lo avevamo già visto. Allora, nel settembre 2015, si chiamava Alan Kurdi, oggi Mohammed Shohayet. Come allora, il mondo presta attenzione, si commuove. I due piccoli che hanno rotto quel muro di sostanziale indifferenza della comunità internazionale che caratterizza questo nostro tempo — il tempo di una protratta, atroce strage di innocenti dalla Siria allo Yemen.
Nello scatto il neonato giace nel fango seminudo e riverso, con la faccia in giù.
Tutto mentre Intanto il regime di cui Aung San Suu Kyi, politica nota per il suo cosidetto impegno per i diritti umani e Nobel per la pace nel 1991, è Consigliere di Stato, ministro degli Esteri e ministro dell’Ufficio del Presidente, continua a negare il genocidio.
I Rohingya sono una minoranza musulmana apolide che vive nello stato di Rakhine, che si estende lungo la fascia costiera del Myanmar sino al confine con il Bangladesh. I military di Birmania allo scopo di allontanare definitivamente questo gruppo etnico dal Paese lo reprimono brutalmente.