Cosa produce l’Iran? Le radici
La terra d’Iran, secondo le scoperte archeologiche, e’ stata una delle prime al mondo dove l’uomo ha iniziato a praticare l’agricoltura.
Secondo alcuni studiosi come il Vavilov, la Persia e’ stata la vera e propria culla delle piante agricole; ciò lo si può apprendere dai reperti ritrovati in diversi siti iraniani come quello di Chogha Galan nella regione dell’Elam, la collina di Sialk di Kashan, Susa ed ecc…
Gli iraniani avevano selezionato le piante utili per l’agricoltura e mettendo a punto sistemi di irrigazione all’avanguardia, soprattutto come il Qanat, erano molto avanti in questo settore. Secondo gli storici, già nel periodo Sassanide, ossia nel terzo secolo dopo Cristo, gli iraniani piantavano oltre al grano ed all’orzo pure le verdure ed i fiori e sapevano prendersi cura degli alberi da frutto; e proprio in questo periodo, ma probabilmente da molto prima, amavano un albero basso con frutti particolari, il pistacchio.
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Il pistacchio ha origini molto remote che probabilmente risalgono alla notte dei tempi. Secondo la tradizione islamica, come scrive nell’anno mille lo storico Mohammad ben Jarir Tabari’, quando Dio esiliò sulla Terra Adamo, gli diede 30 frutti, 10 con la buccia, 10 con i semi o noccioli e 10 senza buccia ne semi; tra i frutti con la buccia gli donò pure il pistacchio.
Altro riferimento a questo frutto lo troviamo nel libro della Genesi, quando Giacobbe dice ai figli di recarsi alla corte degli egizi e chiedere del grano e portare in regalo dei prodotti della loro terra tra cui il pistacchio.
Ci sono pareri discordanti sull’origine storica del pistacchio. La famosa enciclopedia Britannica lo ritiene originario dell’Iran, il Larousse lo ritiene dell’Asia Minore e l’Americana lo colloca nell’Asia occidentale. Mohammad Hossein Abrishamì, autore dell’opera “Peste’ Iranì” (Pistacchio iraniano), scrive che la terra chiamatasi Partia e successivamente Khorassan, era il luogo principale dove il pistacchio crebbe per la prima volta. Il pistacchio veniva consumato in maniera estera già nel periodo degli Achemenidi e veniva esportato già sotto l’impero di questa dinastia.
Secondo l’iranista americano Berthold Lofer, il nome stesso del frutto nelle lingue europee, in inglese ed in arabo proviene dal persiano antico Pistaca, dal persiano Pahlavi Pistak o dal persiano odierno Pestè.
Secondo Nathal Parviz Khanlarì, scrittore e letterato persiano contemporaneo, il pistacchio era originario della regione iraniana della Sogdiana, ossia vicino all’odierna Samarcanda; il pistacchio oggi si produce in nazioni come gli Stati Uniti, la Turchia, la Siria, la Tunisia e pure a Bronte in Italia, ma il pistacchio iraniano conserva dopo millenni il suo primato indiscusso in tutto il mondo.