Giu 09, 2018 13:20 CET
  • Parabole e Metafore coraniche (28): i miscredenti sono come i quadrupedi

Oggi avremo modo di esaminare uno dei paragoni più noti del Corano, quello in cui i miscredenti vengono assimilati ai quadrupedi. Seguiteci per comprendere il perchè...

Dio l’Altissimo ha collocato nell’istinto umano una intrinseca voglia di scoprire la verità. Non a caso l’essere umano, dall’inizio della sua avventura su questa Terra, e’ sempre stato alla ricerca delle risposte delle sue domande su diversi argomenti e su quelli che vengono definiti i grandi misteri della vita.

E’ proprio grazie a questo istinto di ricerca che oggi l’umanità vanta un progresso meraviglioso nella scienza, nella tecnica, nella filosofia ed insomma un pò in tutte le discipline che ogni giorno divengono sempre più specializzate e precise ed ogni giorno regalano alla civiltà umana nuove scoperte e nuove possibilità di progredire e raggiungere un maggiore benessere.

Tutto ciò grazie all’istinto di trovare la verità che l’uomo ha al suo interno; si possono dare diversi nomi a questa propensione naturale degli esseri umani che come possiamo vedere ha avuto un grande ruolo nelle sorti dell’intera civiltà umana.

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Ma ora la domanda che poniamo e’ questa. Se un’essere umano, volontariamente e di proposito, si oppone a questa sua propensione naturale e cerca di soffocarla e dunque cerca di reprimere la sua voglia di apprendere la verità, che cosa succede?

Come primissima risposta possiamo dire che reprimendo questa peculiarità umana, questo individuo si allontana dalla sua entità umana dirigendosi verso il mondo animale.

Il Corano, il testo sacro dei musulmani, uso questo preciso ragionamento e nel verso 44 della sura Al Furqan, o del Discrimine (la venticinquesima del Corano), afferma:

Credi forse che la maggiorparte di loro senta o comprenda? Loro non assomigliano ad altri che ai quadrupedi, ed anzi hanno smarrito ancor di più la strada.

Questo esempio riguarda in primo luogo i miscredenti e gli idolatri che si opponevano al profeta dell’Islam (la pace sìa con lui) che insistevano sulle loro tradizioni e smentivano la religione divina. Loro preferivano le proprie tradizioni poichè altro non erano che un modo per soddisfare le loro voglie e i loro capricci.

Come abbiamo detto altre volte, però, gli esegeti affermano all’unisono che il Corano e’ un libro per tutte le ere e tutti i luoghi e non e’ indirizzato ad un popolo specifico e non riguarda un’era particolare. Per questo, spiegano, questi versi vanno anche interpretati in senso generale; in questo modo si evince che chiunque comprenda la veridicità dell’invito dei profeti ma si ostini ad ignorare, rinnega di fatto la sua identità umana e per questo diviene anche peggio dei quadrupedi.

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Nel verso coranico che abbiamo letto oggi, si ricorda al profeta che i miscredenti ed i rinnegatori di Dio non sentono e non comprendono. Perchè?

Non e’ forse vero che la luce del sole illumina il mondo intero? Nonostante ciò, loro non vedono. Non basta il rumore ed il suono delle onde del mare? Purtroppo non sentono.

In altre parole, il Creato sarebbe pieno di cose da vedere e da sentire che possano provare l’esistenza di Dio, ma loro non hanno la capacità di comprendere. Persino gli animali, con i sensi che hanno, sono in grado di percepire queste cose; questa gente non vuole percepire, ed allora si dice di essa che e’ peggiore degli animali a quattro zampe.

Con un pò di attenzione ci accorgiamo che ci sono tante altre affinità tra gli animali ed i miscredenti.

Gli animali, ad esempio, non hanno senso di responsabilità; non fanno differenze tra il campo del loro proprietario e quello del vicino e mangiano dove capita; non comprendono cosa sia il cibo Halal o Haram e mangiano ciò che ritengono appetitoso. Gli animali, non seguono i ragionamenti logici e fanno il proprio comodo.

Sono tutte caratteristiche che hanno pure i miscredenti, che si ostinano a non voler comprendere le ragioni citate dal Corano e gli altri testi sacri per aver fede in Dio.

L’altra somiglianza tra animali e infedeli e’ la mancanza di lungimiranza; l’animale non pensa al futuro e prevalentemente non comprende cosa sia a suo favore e cosa sia a suo sfavore. Un pò come le persone infedeli che non comprendono che il loro fare li dirige verso un brutto destino nell’altra vita.

La questione e’ che in questo paragone tra animali e infedeli, bisogna spezzare una lancia in favore degli animali; questi, non hanno in effetti le capacità per comprendere tante cose, mentre gli infedeli le capacità le avrebbero, ma per soddisfare le loro passioni e la parte propriamente “animalesca” del loro essere, si ostinano ad ignorare la verità. Ed e’ per questo che il Corano spiega che i miscredenti sono peggiori dei quadrupedi.

Dal discorso di oggi possiamo concludere che l’uomo e’ un essere davvero incredibile. Lui può salire così in alto da divenire vicario di Dio sulla Terra e può scendere così in basso da divenire peggio degli animali. L’Imam Alì (la pace sìa con lui), affermava: “Se l’uomo vuole la gloria, abbandoni il peccato e s’incammini verso quello stato dignitoso che e’ l’obbedienza a Dio”.

 

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