Ago 14, 2018 12:47 CET
  • Iraniani Famosi (71): Imam Mohammad Ghazzalì o Algazelus (p.3)

Anche oggi si parla di uno dei più grandi scienziati e soprattutto filosofi della storia umana, ovvero di Imam Mohammad Ghazalì.

Gentili ascoltatori, nel corso della puntata precedente abbiamo parlato delle note biografiche approposito di Mohammad Ghazalì ed abbiamo appreso che viene considerato uno dei più grandi filosofi medievali del mondo islamico le cui opere vennero tradotte anche in Europa. Oggi proseguiamo il discorso sul contributo dato da questo “iraniano famoso” al sapere mondiale.

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Al-Ghazālī oltre alle opere di filosofia, di cui abbiamo parlato nelle puntate precedenti, si distinse anche per i suoi incisivi studi sulla teoria atomistica, che prendendo spunto dalle precedenti teorie greche e indiane, rilevava negli atomi, l'unica sostanza perpetua, presente nell'universo.
Nell'opera citata Iḥyāʾ ʿulūm al-dīn, si pronunciò a favore della medicina, valutata come una disciplina scientifica lodevole, seppur non religiosa, mentre condannò le pratiche astrologiche.
Nei suoi scritti appoggiò l'uso della dissezione e lo sviluppo degli studi di anatomia, in quanto evidenziavano agli occhi dei ricercatori, le meraviglie del creato e quindi l'esistenza e la bontà dell'opera divina.
Nel settore della cosmologia al-Ghazālī sostenne la teoria, appoggiata dai teologi e filosofi medievali, di un universo dal tempo non infinito e avente avuto un inizio, in opposizione ai filosofi greci che ritenevano il contrario.
La sua produzione nel campo della psicologia fu di notevole spessore, basti ricordare i suoi studi sul sé e sui moti psicologici dell'individuo (desideri e rabbie) ; fu uno dei primi studiosi a suddividere le origini sensoriali, in cinque sensi esterni e in cinque interni (immaginazione, riflessione, pensiero, associazione, dissociazione), di cui cercò di localizzare la sede nel cervello. Discusse se la conoscenza sia innata o acquisita e delineò le differenze intercorrenti fra animali e uomini, oltre a quelle fra malattia fisica e spirituale.

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L'opera di al-Ghazālī ha influito sia sui filosofi musulmani che sui filosofi cristiani del Medioevo, i quali cominciarono a conoscerlo dall'XI-XII secolo attraverso le traduzioni latine compiute soprattutto in Spagna presso il celebre collegio dei traduttori di Toledo.

« Non vi sono dubbi che le opere di al-Ghazali furono tra le prime ad attirare l'attenzione degli studiosi europei »

Scrisse Margaret Smith nel suo libro Al-Ghazali: The Mistic, pubblicato a Londra nel 1944.

L'influsso di al-Ghazali è stato comparato con l'opera di San Tommaso d'Aquino per la teologia cristiana, ma i due differiscono grandemente nel metodo e nella fede. Mentre Ghazali respinge i filosofi non islamici come Aristotele e dice di non accettare i loro insegnamenti in base al loro non essere credenti, l'Aquinate considera tutti e incorpora il pensiero greco e latino nella sua filosofia.